Il comando della Guardia di Finanza di Verona nell’ambito di una vasta operazione condotta dai Finanzieri del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma ha confiscato per la prima volta le banche dati di call center e colpito il sottobosco con sanzioni per le società coinvolte. L’operazione è finalizzata a notificare alcuni provvedimenti adottati dal Garante e, soprattutto, a confiscare le banche dati in uso ad alcune società che svolgevano attività illecite nel campo del telemarketing illegale. Tutti noi abbiamo esperienza quotidiana delle seccature che provengono dalle attività di marketing delle società di vario tipo che attraverso i call center cercano di vendere qualcosa: un prodotto o un contratto. I dati in possesso dei call center oggetto dell’indagine erano illegali, ottenuti senza il consenso degli interessati.
L’indagine è nata da una segnalazione della Compagnia della Guardia di Finanza di Soave che ha permesso di individuare le quattro società interessate, oggetto di successivi accertamenti svolti dal Garante con il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche. Le stesse società sono state ritenute responsabili di una serie di attività in aperta violazione della normativa in materia di protezione dei dati personali