“Trasparenza ancora una volta negata e oltraggio alla meritocrazia. Scandaloso. ‘Le istruzioni per la nomina, il mandato e il finanziamento dei rappresentanti speciali dell’Ue sono state pienamente rispettate’. Ricevo l’imbarazzante risposta – sarebbe più corretto dire la NON risposta – alle mie interrogazioni circa i criteri secondo i quali il signor Di Maio sia stato prima segnalato come il candidato più idoneo per il ruolo di primo rappresentante speciale dell’Ue per il Golfo, e poi gli sia stato conferito mandato ufficiale”.
Così l’europarlamentare Paolo Borchia, coordinatore Id in commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (Itre) e responsabile federale Lega nel Mondo, firmatario di due interrogazioni a Josep Borrell.
“E mentre nella penosa risposta si cerca goffamente di spiegarmi le finalità del mandato del nuovo rappresentante, ovvero ‘sviluppare ulteriormente un partenariato più forte, globale e più strategico con i paesi della regione del Golfo’, l’ex grillino colleziona figuracce scandalose degne di un profilo inadeguato per ricoprire quel ruolo. Del resto le mie non sono illazioni per screditare il signor Di Maio, ma realtà dei fatti: non è in possesso né di un titolo di studi universitario, né di una conoscenza a livello professionale delle lingue straniere al pari di chi lo ha preceduto, senza dimenticare che le relazioni diplomatiche che coinvolgono la regione del Golfo si distinguono per particolare complessità. Il solito poltronificio”.