Il Verona è salvo. Rimane in serie A. La salvezza inseguita per tutto il campionato è stata alla fine raggiunta a Reggio Emilia, in campo neutro, nello spareggio con lo Spezia che, come i gialloblu, era terzultimo a 31 punti. Quella che sembrava un’impresa impossibile alla fine si è realizzata.

L’Hellas è andato in vantaggio subito dopo 5 minuti con un gol del capitano Faraoniche ha ripreso dal limite dell’area una respinta della difesa spezzina. Il vantaggio ha dato alla squadra sicurezza. Così ha fatto la partita dominando e giocando bene come non aveva mai fatto e creando diverse occasioni di raddoppi. Dopo dieci minuti però è arrivato il pareggio, che però non ha influito sulla psicologia del Verona che ha continuato a premere per vincere. E così è stato. Al 26° Ngonge segna il 2-1 e al 38° con una corsa solitaria da metà campo in contropiede si trova davanti al portiere e segna il terzo gol. Era fatta! 

Ma l’Hellas ci ha abituato alle docce scozzesi. Al 68°, quando l’unica preoccupazione era quella che il cronometro girasse il più veloce possibile, per una delle solite dimostrazioni della difesa un tiro dello Spezia sta finendo in rete. Faraoni, nell’estremo tentativo di sventare nel gol arretrando prende istintivamente la palla con la mano e la respinge. La conseguenza è pesante: rigore ed espulsione. Montipò fa il miracolo e para il penalty. Se lo Spezia avesse segnato avrebbe riaperto la partita. Fortunatamente il risultato non è cambiato fino alla fine nonostante gli avversari, approfittando della superiorità numerica, si siano buttati avanti allo sbaraglio nella logica del ‘perso per perso’. L’Hellas s’è chiuso in difesa fino alla fine e Montipò, vero protagonista con Gngonge della partita, si è esibito in una serie di parate da poter dire che è stato il principale artefice della salvezza. Si chiude così nel modo migliore una pagina difficile della storia del Verona. Dopo la tensione, adesso la festa per il risultato raggiunto.