Sono 30 milioni gli italiani con una parodontopatia, ovvero con un’infiammazione più o meno grave delle gengive. Il 17% è stato dal dentista c he gli ha fatto una e solo il 3% si è curato.
La parodontite è un’infiammazione delle gengive, ovvero dei tessuti di sostegno del dente. Nell’età adulta è la principale causa della perdita dei denti, che cominciano a far male, non perché cariati, ma perché la mucosa della gengiva circostante e le fibre che lo tengono attaccato all’osso alveolare si infiammano, si gonfiano, si allentano a causa di un’infezione microbica, che ha delle fasi acute e croniche.
Si calcola che gli italiani affetti da parodontite grave siano 3,5 milioni. Essa causa anche un terzo delle perdite di protesi fisse e del 40% delle protesi mobili.
Eppure per prevenirla basta così poco! Sarebbe sufficiente lavarsi bene i denti e magari passare il filo interdentale, che arriva là dove non arriva lo spazzolino. Ma sono pochi quelli che lo fanno bene. Per la prevenzione delle parodonotopatie è anche necessario sottoporsi ad una visita periodica del dentista e fare una seduta di igiene orale con l’ablazione del tartaro. Durante la visita il dentista può appurare com’è la condizione della bocca, insegnare come attuare una corretta pulizia di denti e gengive, vedere se ci sono delle tasche parodontali e stabilire la frequenza delle sedute di igiene. Il diabete e il fumo sono fattori che aggravano le parodontopatie.
Un’accurata igiene quotidiana della bocca e delle visite periodiche dal dentista sarebbero sufficienti per prevenire questa malattia che causa la perdita dei denti. La natura ce li ha dati gratis due volte. La prima volta con la dentizione da latte, la seconda con quella da adulti. La terza volta, cioè la protesi, invece bisogna pagarla. Ed è una spesa che si può evitare.