Ancora una settimana di passione per gli abitanti di dieci Comuni del Veronese – fra cui Sona, Affi, Bussolengo, Sant’Ambrogio – che negli ultimi giorni hanno visto il servizio di raccolta dei rifiuti, compreso l’umido, operare a singhiozzo. Tutti i Comuni fanno parte del Consiglio di Bacino Nord che ha affidato, in prorogatio da diversi anni, il servizio di raccolta rifiuti alla Serit (gruppo AgsmAim). I problemi nella raccolta, particolarmente fastidiosi viste le temperature di queste giornate, sono legati all’incremento stagionale del lavoro (a causa della presenza turistica che ha affollato i Comuni rivieraschi del Garda) ed alle difficoltà di Serit di reperire personale stagionale. Una vera emergenza, tanto che il Comune di Sona ha invitato, in un post su Facebook dell’assessore Paolo Bellotti, i disoccupati del suo territorio di farsi avanti ed inviare la domanda di assunzione.
Serit, in verità nelle scorse settimane, aveva messo le mani avanti chiedendo al Consiglio di bacino incontri per studiare una strategia comune per rendere questo momento meno pesante per i cittadini adottando delle soluzioni tampone: una proposta sul tavolo, ad esempio, era quella di “rallentare” la raccolta della plastica privilegiando quella del materiale deperibile. E qui sta il vero problema: il Consiglio di bacino è senza vertice: il past president, Gianluigi Mazzi, non era rieleggibile e l’ipotesi di una sua prorogatio (in qualità di assessore del nuovo sindaco del suo Comune, Sona) attraverso una modifica statutaria non è più possibile dato che ha vinto una maggioranza diversa.
Soprattutto, il Consiglio di Bacino non è stato capace di fissare una strategia operativa concreta per avviare quella famosa società in-house che dovrebbe rilevare Serit (mezzi, personale e know how) e subentrare nella gestione del servizio senza obbligo di metterlo a gara. Gara che significherebbe la possibilità della vittoria di una società non di territorio, slegata dalle necessità della politica locale, interessata soltanto al suo legittimo profitto, senza più possibilità di controllo da parte delle amministrazioni locali che pur resterebbero il terminale degli utenti (soprattutto quelli insoddisfatti).
Il Consiglio insomma non è stato capace di decidere, nonostante i pareri tecnici ottenuti nell’ultimo anno. E Serit si avvia così a concludere a fine anno il proprio mandato.
La prossima settimana Serit lavorerà sul territorio cercando di salvare capra e cavoli, coprendo al meglio il servizio. Nel frattempo predisporrà il nuovo calendario del ritiro dei rifiuti per la cittadinanza. Ma è chiaro che senza avviare la società in-house il servizio di raccolta potrebbe conoscere nuovi problemi nel prossimo futuro.