Al Congresso della Liga Veneta che si è svolto oggi all’Hotel Sheraton di Padova, il primo che si completa per la Lega a livello nazionale, si sono presentati due candidati alla segreteria regionale: Alberto Stefani, padovano, commissario uscente e Franco Manzato, trevigiano, già parlamentare. L’altro leghista in predicato di candidatura, il padovano Roberto Marcato, assessore regionale, aveva rinunciato a candidarsi.
Il confronto fra gli oltre quattromila delegati si è svolto fra le due linee politiche rappresentate dai due aspiranti segretari regionali.
Alberto Stefani, deputato trentenne, che ha retto il partito veneto negli ultimi quattro anni, in rappresentanza della Linea Salvini, si è presentato in continuità con la linea politica regionale e anche nazionale.
Franco Manzato invece s’è presentato per un cambio di linea politica, per un ritorno alle origini autonomiste della Liga. Secondo lui, interpretando anche le istanze e i malumori di coloro che avrebbero votato per Marcato, il partito s’è spostato troppo a destra, quando invece tradizionalmente i movimenti autonomisti si collocano al centro dello schieramento politico.
Zaia, come previsto, ha mantenuto una posizione bilanciata. Ha detto che la Liga è innanzitutto “identità” e che viene sempre prima della Lega Nord, strizzando l’occhio alla corrente autonomista. Ma poi ha subito riequilibrato l’affermazione, che molti hanno interpretato come un assist alla linea Manzato, ammonendo che bisogna guardare al futuro, alla modernità e non bisogna pensare all’identità “come una valigia di cartone” da tirarsi dietro. Il suo ruolo di Governatore, specie nella prospettiva della fine mandato o addirittura in quella di ottenerne un quarto, gli hanno suggerito molta prudenza.
Tutto della Lega si può dire, meno che non sia un partito democratico. In tempi in cui la partecipazione degli iscritti, il confronto interno e la democrazia interna nei partiti della Seconda Repubblica sono diventati un ‘optional’, i delegati della Liga Veneta che hanno votato sono stati 490 in rappresentanza di 400 congressi sezionali. Alberto Stefani è risultato eletto con 288 voti. Franco Manzato ne ha riscossi 160. Subito dopo l’elezione Stefani ha dichiarato che, terminato il congresso, come dev’essere, la Liga torna a essere un partito unico. “Lavoreremo tutti assieme per portare a casa l’autonomia” ha dichiarato ringraziando tutti coloro che l’hanno sostenuto e anticipando che s’impegnerà per creare una filiera fra amministratori comunali, regionali e parlamentari nazionali ed europei per dare le risposte migliori alla propria comunità.