Ciro Maschio, deputato e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, (qui il nostro video) accompagnato dal senatore Matteo Gelmetti, dal deputato Maddalena Morgante e dal consigliere regionale Daniele Polato, ha dichiarato finita la luna di miele fra il sindaco e i veronesi che un anno fa lo hanno eletto.

Più che di una scelta vera e propria, ricorda Maschio, “si è trattato dell’effetto di una divisione nel centrodestra che oggi è stata superata. E’ passato un anno ed il bilancio è totalmente negativo. Il sindaco è poco presente, è molto testardo e litigioso nei rapporti istituzionali. L’amministrazione è inesistente su quasi tutti i grandi temi della città. E la sua giunta, a parte qualche assessore con esperienza, non è ancora entrata nella vita attiva dell’amministrazione.  Fratelli d’Italia- ha continuato il responsabile provinciale, non solo continuerà nella sua opposizione costruttiva a Tommasi, ma pensa già al futuro. Cioè al prossimo sindaco”.

Maddalena Morgante ha attaccato il sindaco sul tema della famiglia: «In un anno non ha fatto nulla di concreto. Ha soltanto strizzato l’occhio all’ideologia gender lamentando un “vuoto normativo” che non esiste: la maternità surrogata è vietata e diventerà un reato, per l’Italia, universale. Esca dal suo Comune “d’avorio” e ci dica cosa vuol fare realmente: vuole registrare all’anagrafe situazioni contro la legge? Provi a fare un giro per Verona e veda le condizioni, di sicurezza in primis, in cui versa la città e con cui debbono confrontarsi le famiglie con figli. Se vuole, l’accompagno pure! così si fa un’idea reale della situazione».

A rincarare ulteriormente la dose ci ha pensato Daniele Polato, ricordando che “i rapporti con la Regione sono inesistenti, nonostante noi consiglieri del centrodestra avessimo dato la disponibilità a collaborare per il bene di Verona”. E riprendendo quanto detto da Maschio circa la litigiosità di Tommasi, Polato a ricordato quanto accaduto venerdì scorso al Consiglio d’indirizzo della Fondazione Arena, quando a fronte di una violazione delle regole da parte di Tommasi, un organo terzo, com’è quello dei Revisori, ha abbandonato l’aula. Esempio eclatante di una situazione inverosimile. Inverosimile in quanto non è spiegabile, se non in un’ottica di lottizzazione, l’avversione di Tommasi alla gestione Gasdia che hai il merito di aver tirato fuori la Fondazione da una situazione fallimentare mettendo i conti a posto e inanellando tutta una serie di successi starasti, di pubblico e di immagine per Verona”.