Giovane insegnante veronese sottoposto a sorveglianza speciale per reati a sfondo sessuale con obbligo di soggiorno in città. Era già stato sospeso dal servizio in una scuola dell’infanzia e primaria.
L’insegnante, all’epoca dei primi fatti ventiduenne, ha manifestato pericolosità sociale e un’elevata capacità a delinquere con azioni offensive nei confronti di figure femminili e per aver inflitto continue e reiterate sofferenze fisiche e psicologiche alle giovani fidanzate ed allieve. Condotte culminate con un grave episodio sessuale nei confronti di una bambina di undici anni.
In particolare aveva abusato della sua autorità di insegnante con un’alunna proponendole giochi equivoci sfociati in atti che il Gip ha descritto come “idonei, secondo canoni scientifici e culturali, a soddisfare il piacere sessuale o a suscitarne lo stimolo”. L’uomo non era nuovo a questo genere di condotte ed ancora altri sono stati gli episodi che hanno indotto a qualificare il soggetto come persona pericolosa.
Le indagini effettuate, infatti, hanno consentito di accertare che, dal 2018 ad oggi, il soggetto ha tenuto comportamenti persecutori, tali da sfociare in violenza sessuale, nei confronti di due donne, una delle quali, anch’ella minorenne, era stata una sua alunna con la quale aveva instaurato una relazione sentimentale durata quattro anni.
Personale specializzato della Polizia Postale di Verona, dopo un’articolata indagine ha arrestato un trentasettenne veronese, che nel tempo era riuscito a creare un archivio di centinaia di files, audio e video, di abusi sessuali su minori, anche in tenera età. L’attività è stata coordinata dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, a seguito di una segnalazione ricevuta nell’ambito della cooperazione internazionale di Polizia circa la diffusione sulla rete internet di contenuti multimediali realizzati mediante lo sfruttamento sessuale di minori degli anni 18. Nei confronti dell’uomo è scattato l’arresto in flagranza per detenzione di ingente quantitativo di materiale di pornografia minorile, che, sottoposto a sequestro, verrà analizzato dagli esperti della Polizia Postale per identificare i minori vittime degli abusi documentati nei files. Si rammenta che la persona sottoposta ad indagini si presume innocente fino a quando non è stata pronunciata sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili che ne abbiano accertato la colpevolezza.