(di Andrea Bacciga) Damiano Tommasi è una brava persona, da quel poco che l’ho conosciuto e da voci di chi lo conosce meglio. Ma quante brave persone conosciamo? È una dote sufficiente per fare il sindaco di una città così grande e complessa come Verona? A un anno dal suo mandato, purtroppo finora non sembra che l’ex calciatore sia all’altezza di ricoprire questo ruolo. E lui probabilmente nemmeno voleva farlo, il sindaco.

Forse sono più di una sensazione quelle voci che dicono che difficilmente lo si vede in Comune. Ed è un dato di fatto la sua assenza in giro per la città, se non per inaugurare inutili panchine colorate che dal lato pratico ai cittadini non portano alcun giovamento. 

Eppure basta guardarsi intorno. La sicurezza, in una parabola constante e discendente, è peggiorata da quando la nuova amministrazione ha preso posto a Palazzo Barbieri, osannata dai suoi elettori al canto di “Bella ciao”. Per non parlare del traffico, con la gestione fallimentare della mobilità per i lavori del Filobus. Sì, si può obiettare che l’opera deve essere tassativamente realizzata per non pagare penali esorbitanti per le casse della nostra città ma certamente la responsabilità del traffico fuori controllo è di Tommasi e della sua Giunta, che si è limitata a rispondere ai veronesi con un “Prendete la bicicletta” o “Non usate la macchine nelle ore di punta”. Se sono orari di punta un motivo ci sarà, non è che i veronesi sono masochisti e si infilano negli ingorghi appositamente. Forse non hanno alternative?  

Parlando di novità, non ci sono alla porta, per ora, particolari progetti in corso e ad oggi sono stati tagliati solamente nastri di opere in cantiere delle amministrazioni passate.

Mi aspettavo, poi, quantomeno nella cultura, più vivacità, certo, monocolore e unilaterale; invece – non so se per fortuna – nemmeno per quella traspare un minimo di interesse. Però sono all’ordine del giorno gli scontri tra il Sindaco e la Fondazione Arena. Tutti questi battibecchi che macchiano la centesima edizione della Stagione Lirica non sono un bel biglietto da visita per i turisti. 

In questo immobilismo solo per una cosa il Sindaco si è visto subito, e tuttora si fa vivo: le battaglie arcobaleno. Dopo che a Padova si sono voluti registrare negli uffici comunali i bambini delle coppie omogenitoriali, atto peraltro impugnato dalla Procura, prontamente Tommasi si è precipitato a voler uguagliare tale dispositivo.

Senza entrare nel merito, mi chiedo però se questa sia una questione così importante da dover diventare perfino l’impegno centrale e dominante dell’amministrazione che invece dovrebbe occuparsi di tante priorità sul lato pratico per il cittadino.

Sabato, come lo scorso anno, ci sarà il Pride a Verona, in cui si presume che il Sindaco ricomparirà per sfilare orgoglioso. Almeno darà segni di vita. Spero però per lui che non inciampi dentro a una delle tante buche disseminate su tutte le strade di Verona…