E’ a Palazzo Bottagisio che è stata firmata la pace di Villafranca fra Napoleone III, re di Francia e da Francesco Giuseppe, imperatore d’Austria e Ungheria (qui il nostro video). L’armistizio avvenne  l’11 luglio 1859 e pose le premesse per la fine della seconda guerra d’indipendenza ed è un evento chiave del Risorgimento e del processo che ha condotto all’unificazione nazionale, come ha ricordato il sindaco Roberto Dall’Oca inaugurando il nuovo percorso museale. «L’11 luglio del 1859 è una data importante sia per l’Italia che per i villafranchesi. Per noi vuol dire dare ancora lustro al Museo del Risorgimento, proseguire con il nostro progetto del Museo Diffuso del Risorgimento, il MuDRi, assieme a tutti i comuni del territorio e soprattutto dare un n uovo percorso di visita dopo quello che è stato fatto con il Castello Scaligero. Quindi l’offerta culturale di Villafranca si amplia».

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Custoza, Valeggio, Peschiera, Monzambano, S.Martino, Solferino e Villafranca sono altrettante tappe di quello percorso museale diffuso del Risorgimento cui stanno lavorando i  Comuni interessati per valorizzare l’offerta culturale tesa a far conoscere una pagina determinante della storia italiana. Palazzo Bottagisio, sede della ‘Pace di Villafranca’ di questo percorso è una tappa fondamentale. Perciò l’Amministrazione comunale s’è impegnata per attualizzarlo. Un grande lavoro è stato fatto grazie a Carlo Saletti, che ha organizzato tutta la disposizione dei reperti storici particolarmente rilevante, soprattutto per parlare ai giovani, il lavoro della professoressa Lucia Girelli, che ha introdotto l’utilizzo dei Qr code, per sfruttare la tecnologia ai fini di approfondire la conoscenza di quanto esposto al museo.

Molto soddisfatta per la realizzazione l’assessore alla Cultura Claudia Barbera che ha osservato che «non a caso è stata scelta questa data per inaugurare il nuovo assetto che è stato dato a Palazzo Bottagisio. Con il nuovo percorso museale, con nuove didascalie e con nuovi supporti molto innovativi, sono stati aggiunti dei video interessanti che possono attrarre le generazioni più giovani. Finalmente un Museo con nuove sale e nuovi documenti che parlano al visitatore».