(m.z.) Famiglia, amicizia, casa. Sono queste le parole con cui i protagonisti hanno racchiuso la loro esperienza, breve o lunga che sia, con la maglia viola della Giovane Povegliano. 2013-2023: dieci anni di sudore, fatica, sorrisi, lacrime e tanta voglia di stare insieme e divertirsi. Sabato 24 giugno – all’interno della sesta edizione del “Terzo Tempo Cup” conclusasi venerdì 30 giugno – è stata l’occasione per ritrovarsi, tra nuove e vecchie glorie, per festeggiare il decennale della Giovane che lo scorso anno, con la fusione con la Prima Squadra dell’Acd Povegliano, ha unito le forze diventando così “Povegliano-La Giovane”.
Durante la giornata c’è stato spazio per il torneo tra ex giocatori, il pranzo per conciliare mente e corpo e la festa finale durata fino a notte inoltrata. Da corollario, il “muro del pianto” con le istantanee delle varie squadre e dei giocatori che si sono succeduti in questi dieci anni, tra lacrime e sorrisi per una favola che si conclude. Valentina Marcazzan, per anni vice e poi presidente nelle ultime due stagioni, ricorda così questa avventura: “Sono stati dieci anni passati troppo in fretta. Dietro al colore viola, simbolo della Giovane, c’è qualcosa di molto più profondo, un’identità in cui ci si riconosce. Sapevamo che al di là del risultato della partita poi si stava insieme”.
Una società che ha voluto dare spazio a tutti, partendo da coloro che avevano intrapreso il percorso calcistico a Povegliano e che poi, per mille motivi, avevano deciso di vestire altre maglie. Una vera e propria identità, una seconda pelle per alcuni come Luca Pezzini, anima e corpo della Giovane visto il suo passato da giocatore e da dirigente: “Sono stati nove anni intensi, impegnativi ma molto arricchenti. Ogni anno riuscire a fare la squadra diventava un’impresa perchè senza risorse e senza rimborso ai giocatori non era facile fargli vestire la maglia viola ma devo dire che è stato un impegno che non mi è mai pesato e che mi ha permesso di spendermi per i ragazzi”. Dieci anni passati tra Seconda e Terza Categoria con l’obiettivo di cementare il gruppo più che scalare le classifiche. “Chiudere – continua – è stata molto dura e comunicarlo ai giocatori ancora di più. Della Giovane si ricordano tutti e possiamo racchiudere questa bella parentesi con due canzoni: “Country Road”, il nostro inno e la canzone di Antonello Venditti “Indimenticabile”. E’ proprio così e vederla svanire non può che farci emozionare”.
Anni memorabili anche per la presidente che conclude: “Si è concluso un ciclo, si è chiuso un cerchio proprio indimenticabile. In questi anni ho capito che spesso c’è più gioia nel dare che nel ricevere e devo tanto a questo percorso che non era solo calcio, ma molto di più. Non sono mancate le difficoltà ma se non avessi avuto la Giovane sarebbe stato molto peggio. Sono sempre stata accettata e stimata e anche per questo sono fiera di aver fatto la presidente della Giovane”. I dirigenti hanno deciso di vendere le maglie e tutto il materiale marchiato Giovane Povegliano a fin di bene: infatti il ricavato è stato devoluto all’AIL (Associazione Italiana Leucemie).