(di Giorgio Massignan) L’Amministrazione Tommasi ha vinto un importante bando europeo e fa da capofila con un progetto per lo sport e la rigenerazione urbana, destinato ai giovani dai 10 ai 18 anni. Si tratta di un’ottima iniziativa che è necessario sostenere. Ma, il vero problema è l’urbanistica partecipata.
Sembra che questa amministrazione stia portando avanti, egregiamente, tutto quello che non intralcia gli interessi dei cosiddetti poteri forti, che potrebbero ispirare e che forse lo hanno fatto nel passato, le politiche urbanistiche delle varie giunte. Purtroppo, quando si tratta di pianificare l’uso del territorio, questa giunta, come le altre precedenti, si chiude a riccio.
Temo esista un’agenda preconfezionata, che non possono ignorare.
Infatti, dopo un anno, non si conosce ancora quale idea di città intendano seguire.
Per adesso, hanno preso tempo con il PAT di adeguamento e, pavento che prima di iniziare gli studi per la futura Variante Generale al PAT, le scelte sulla Marangona, sul Pestrino, sull’ex area Biasi, sul Piano Folin e su altri progetti importanti, vengano approvati.
In questo modo potrebbero essere accontentati i “desiderata” di coloro che, temo, guidino e abbiano guidato la città.
L’ex sindaco Tosi ha fatto scuola con i suoi famosi bocconi avvelenati. Comprendo anche i veri motivi dei silenzi degli assessori alle nostre richieste e alle nostre firme – dell’Osservatorio territoriale ‘Verona Polis’ n.d.r.-. Ci hanno fatto chiaramente capire che non dobbiamo disturbare i manovratori.
Eppure, nella prima pagina de: “Comune di Verona – Linee programmatiche 2022 – 2027“, redatto dall’attuale giunta, si evince da quanto hanno scritto:
“Il nostro metodo è la partecipazione a rete: una rete di rapporti, ma anche di sostegno e protezione. Questo documento nasce da un esteso processo di condivisione tra le donne e gli uomini che vogliono ri-costruire un’idea di città ‘partecipante’, capace di attivare e mettere in campo le risorse di tutte le persone per l’interesse comune”.
Ma, sinora, non c’è ancora stata la vera partecipazione alle scelte urbanistiche. Sembra che la fine dell’amministrazione Zanotto non abbia insegnato nulla. Purtroppo.