Fare che la ‘siesta’ aiuta a preservare il nostro cervello dal declino cognitivo. Un pisolino pomeridiano di un quarto d’ora sarebbe sufficiente a dare benefici sia in termini di una minor contrazione del volume cerebrale, che avviene fisiologicamente con l’età, sia in termini di capacità cognitive. E ci preserva così dalle note malattie degenerative, come il famigerato Alzheimer che con l’aumento della vita media avvenuto negli ultimi decenni è una malattia sempre più diffusa.
Questo risulta da numerosi studi scientifici a livello internazionale nel campo della neurologia.
Una nota stagionale. Ci sarebbe anche una correlazione fra caldo e siesta. Non per niente questo termine, che è spagnolo, viene dall’abitudine dei paesi dell’America Latina, dove le temperature sono piuttosto calde, di sospendere le attività in quella che è la parte più calda della giornata. Ci potrebbe essere addirittura una predisposizione genetica alla siesta.
Il volume del nostro cervello ha una diminuzione fisiologica dello 0,2/0,5% all’anno. Con il pisolino pomeridiano pare che si possano guadagnare dai due ai sei anni di invecchiamento cerebrale. Ma, si raccomanda, la siesta dev’essere breve, Non una dormita vera e propria che va oltre la mezz’ora, altrimenti non solo non aiuta, ma addirittura può peggiorare lo stato cerebrale.