La mancanza di medici è un problema ben noto di cui i cittadini hanno modo ogni giorno di constatarne gli effetti. Ma diventa insostenibile d’estate. Fra giugno e settembre il 90% dei medici sceglie di andare in ferie per una quindicina giorni nel periodo fa giugno e settembre.
Un’abitudine diffusa in tutti i settori, ma che nella sanità produce un sovraccarico di lavoro per chi resta in ospedale, dove gli organici diminuiscono. E un disservizio per gli utenti del Ssn, dato che le attività ambulatoriali negli ospedali italiani diminuiscono del 15% e di oltre il 50% nelle strutture sanitarie in genere.
Mentre è di tutta evidenza che l’assistenza sanitaria che invece è richiesta egualmente durante tutti i mesi dell’anno.I medici che restano nei reparti, dove già ci sono problemi per la mancanza di camici bianchi e di infermieri, devono sobbarcarsi il lavoro di chi è andato in vacanza con guardie notturne e ore di servizio in più. Il problema è amplificato nei Pronto Soccorso.
Le ferie sono un diritto. Ma gli ospedali non possono chiudere d’estate. I problemi causati dal concentrarsi delle ferie fra giugno e settembre dovrebbero suggerire di cambiare abitudini. Fermo restando il diritto dei lavoratori della sanità di farle, sarebbe meglio spalmarle in tutti i mesi dell’anno.