Distretti del Cibo: il Veneto vara la prima legge per sviluppare ulteriormente il nostro comparto agroalimentare. Il Consiglio regionale ieri ha approvato all’unanimità dei presenti il progetto di legge di cui è primo firmatario il consigliere di Forza Italia Alberto Bozza che introduce, disciplina e valorizza nell’ordinamento giuridico veneto i “distretti del cibo”, superando i tradizionali “distretti rurali” o “distretti agroalimentari” adottati nel 2003 con la legge regionale n.40 (a seguito del decreto legislativo 228 del 2001).
Cosa sono i distretti del cibo
Per distretti del cibo s’intende il costituirsi di sistemi produttivi territoriali non solo caratterizzati da sinergie tra realtà agricole (come accade con i distretti rurali o agroalimentari), ma anche della filiera commerciale, distributiva, turistica, culturale, eno-gastronomica, delle ristorazione, della sostenibilità e della sicurezza alimentare. Il Pdl di Bozza incentiva la sinergia fra gli operatori della filiera nei processi di produzione, trasformazione, commercializzazione e promozione dei vari prodotti del distretto.
Il Pdl di Bozza aggiorna la legge regionale 40/2003, adeguando l’assetto normativo regionale alle previsioni della Legge statale 205/2017 che istituisce i distretti del cibo (che a sua volta aveva riformato nell’ordinamento statale il decreto del 2001 sui distretti rurali e agroalimentari), creando le condizioni per incentivare la nascita di nuovi distretti del cibo in Veneto, regione che oggi ha appena 5 distretti riconosciuti, contro i 37 della Toscana, i 23 della Campania, o i 17 della Lombardia.
Per questo, spiega Bozza, “era opportuno ridefinire a livello regionale un quadro normativo aggiornato che sia da volano per la costituzione di nuovi distretti del cibo, per valorizzare la riconosciuta eccellenza agricola, turistica, culturale, eno-gastronomica dei nostri territori e conferire ulteriore valore al brand del nostro Veneto. Così anche da colmare il gap rispetto ad altre regioni. Una legge regionale ad hoc permette anche ai distretti di essere più forti e competitivi nell’accesso ai finanziamenti europei, statali e regionali”.
Opportunità di crescita dall’enoturismo
“Partendo da un’eccellenza alimentare – conclude Bozza – con i distretti del cibo si va a sviluppare un circuito virtuoso assieme a chi quel prodotto lo distribuisce, che sia una bottega o uno store, chi lo mette in tavola nella ristorazione, chi lo promuove attraverso iniziative culturali ed eventi, chi lo adotta per crearvi un turismo dedicato. Un’opportunità strategica per il settore e per la nostra Regione”.