Il senatore veronese di Fratelli d’Italia Matteo Gelmetti ha depositato il disegno di legge “Nuove disposizioni in materia di mutui bancari” per calmierare i tassi d’interesse dei mutui.
L’Italia, osserva “è uno dei Paesi con il più alto numero di proprietari di abitazioni. Il 70,8% delle famiglie italiane è proprietario della casa in cui vive e il 20,5 vive in affitto così come emerge dal rapporto Censis-Federproprietà presentato nel dicembre 2022”. “La casa è un rifugio sicuro ed è percepito come tale dalla stragrande maggioranza degli italiani, soprattutto dopo l’esperienza tragica del Covid – continua il senatore di FdI-.
Ma le famiglie italiane proprietarie di una abitazione in molti casi hanno acquistato l’immobile attraverso un mutuo. Oltre quattro quinti delle famiglie con mutuo sono in sofferenza. 8 su 10 hanno optato per il tasso variabile e si confermano dunque tra le più esposte all’effetto del rialzo dei tassi”.
“Questo disegno di legge – illustra Gelmetti-intende agire su più fronti: innanzitutto tutelare la prima casa di proprietà, a beneficio delle famiglie italiane, e in particolar modo di quelle più esposte al rischio povertà. Si intende poi sostenere le domande di mutuo per l’acquisto della casa, e di calmierare l’impatto dell’incremento dei tassi di interesse sui mutui contratti per l’acquisto dell’abitazione principale, a beneficio di un mercato che sta già registrando un rilevante calo delle compravendite”.
Il ddl infine, conclude il senatore di FdI, tende ad “evitare un circolo vizioso recentemente sottolineato anche dalla Fabi, che si verifica con l’allungamento dei piani di rimborso del prestito: di fatto ristrutturazioni del debito, che ingenera conseguenze per la banca con l’aumento dei crediti deteriorati e accantonamenti, e per la clientela che avrà difficoltà ad accedere a nuovo credito”.
Nello specifico il ddl prevede una soglia massima del valore del tasso variabile applicato dalle banche sui mutui contratti per l’acquisto della prima casa dal 1 gennaio 2023: per i mutui accesi nel 2023 non potrà superare del 2% il tasso d’interesse indicato all’atto della stipula del contratto. La proposta, che si appresta ad iniziare ora il proprio iter parlamentare, poggerà sulle risorse del Fondo di solidarietà implementato per l’anno in corso anche mediante un contributo solidaristico straordinario a carico delle banche che rilasciano il mutuo: un contributo di solidarietà del 25%, che sarà dovuto qualora la banca o l’istituto di credito erogante generino dall’applicazione del tasso d’interesse del mutuo un patrimonio netto superiore a euro 5.000.000.