– Wherefore art thou, Romeo?
– Perché sei tu, Romeo?


(di Elisabetta Gallina) Romeo non è sicuramente il benvenuto nella contea di Hillsborough, una delle 67 che compongono lo Stato della Florida nonchè una delle più popolose dell’area metropolitana di Miami, dove il consiglio scolastico locale ha annunciato che agli studenti non sarà più permesso di leggere per intero molte opere di Shakespeare a causa dei contenuti sessuali ritenuti troppo spinti. Una decisione – secondo il consiglio – conforme al Parental Rights in Education Act, ovvero la Legge sui Diritti dei Genitori nell’Istruzione. La disposizione, recentemente firmata dal governatore Ron DeSantis, proibisce qualsiasi discussione di natura sessuale in classe, a meno che non riguardi uno standard, come ad esempio le lezioni di salute. Oltre a “Romeo e Giulietta”, Hillsborough ha deciso di censurare parti di “Macbeth” e “Amleto”.

Secondo fonti americane non tutti gli insegnanti sono d’accordo con la decisione, così come buona parte dei genitori degli studenti. Di certo una decisione che stride con lo sbarco ormai imminente a Verona di artisti da tutto il mondo, anche statunitensi, pronti invece a tenere alte le ragioni del Bardo attraverso l’arte. C’è attesa, in particolare, per Shakespeare and the Alchemy of Gender (25 agosto): un monodramma scritto e interpretato dall’americana Lisa Wolpe: attrice, regista, insegnante, scrittrice e studiosa di fama mondiale, nota per la sua sperimentazione sui temi “gender” nella drammaturgia shakespeariana.

Spalanca le porte del Teatro Romano e risponde con tono deciso il direttore artistico del Festival Shakespeariano, Carlo Mangolini, che rilancia: “Siamo pronti ad ospitare compagnie e studenti della Florida. Se non possono conoscere e vedere Shakespeare nel loro Paese lo potranno fare a Verona nel corso della Summer School e del Fringe Festival. La cultura non si vieta, si promuove e facilita. La censura è un richiamo ai tempi più bui dell’umanità. È uno strumento che non dovrebbe più esistere. Come Festival da diversi anni siamo impegnati nel promuovere il dialogo e la sperimentazione artistica. E tra poco più di dieci giorni ospiteremo otto compagnie teatrali dal mondo, Usa compresi, che reinventeranno Shakespeare in lingua originale. Le opere del Bardo sono immortali, da secoli ci permettono di riflettere su tematiche universali e sempre attuali, è inconcepibile quanto deciso in Florida”.

Carlo Mangolini
Carlo Mangolini, direttore artistico del Festival Shakespeariano

Ai nastri di partenza c’è infatti il Verona Shakespeare Fringe Festival realizzato grazie alla collaborazione tra il Comune di Verona e il Centro di Ricerca Skenè dell’Ateneo scaligeroDal 24 al 31 agosto, otto giorni di spettacoli in lingua originale (con sottotitoli) o in inglese provenienti da Regno Unito, Georgia, Macedonia, Svezia, Romania e – appunto – dagli Stati Uniti.

Il Fringe Festival sarà inaugurato giovedì 24 agosto con Othello del regista georgiano Levan Tsuladze. Si proseguirà venerdì 25 agosto con Shakespeare and the Alchemy of Gender. Sabato 26 agosto sarà la volta del Riccardo III dei rumeni Aradi Kamaraszínház Theatre Company. Per l’appuntamento di domenica 27 agosto l’azione si sposterà in una vera e propria cucina dei giorni di festa con Feast, spettacolo scritto da Olivia Negrean per la compagnia inglese Parabbola. Dalla cucina alla poesia nella purezza della lingua originale con il poemetto Venus and Adonis  proposto lunedì 28 agosto dagli inglesi di The Noon Tide Sun. Martedì 29 agosto, invece, ad essere protagonista sarà la danza contemporanea macedone della Skopje Dance Theatre in Lady Macbeth. Un irriverente versione ultra pop che mescola i testi del bardo alle sonorità anni ‘80 sarà in scena al Camploy mercoledì 30 agosto con gli svedesi di AbsoLutemusicDuo Malin Sternbrink e Niklas Atterhall. Gran finale giovedì 31 agosto in compagnia dei californiani Naked Shakes e il loro The death of Kings, adattamento di Irwin Appel ispirato a otto dei drammi storici di Shakespeare, da “Richard II” a “Richard III”.

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