(di Edoardo Cavalli) Le iscrizioni sono già aperte, l’inizio dell’anno accademico è alle porte. Anno nuovo, ma problema vecchio quello di trovare alloggio per gli studenti fuori sede. L’inizio dell’anno accademico è alle porte, ma si sta riproponendo lo scenario visto anche lo scorso anno.
Verona per gli alloggi è ottava in Italia: 401 euro per una singola (+8%) e 217 euro per una doppia (+9%).come dichiara Laura Bergamin coordinatrice del sindacato studentesco UDU.
La protesta degli studenti che qualche mese fa avevano piantato le tende dietro la mensa del Polo Zanotto sembra non essere servita. “L’attuale ricerca di posti letto studenteschi porterà presto alla saturazione del mercato, consegnando chi non ha ancora casa alla speculazione da parte di proprietari privati” rincara la dose Bergamin.
L’università di Verona, questo è il paradosso, è una delle poche in continua crescita di iscritti grazie all’ampliamento dell’offerta formativa. Ma di pari passo non si sono ancora ampliati i servizi garantiti agli studenti.
“L’ampliamento dell’offerta formativa porterà un aumento delle iscrizioni, in particolare di fuorisede, ma l’aumento dei posti nelle residenze pubbliche e dei servizi di diritto allo studio è ancora troppo esiguo. Secondo il rapporto ANVUR 2022, in Veneto meno di 1 fuorisede su 14 può accedere ad un posto in residenza pubblica: è la dimostrazione della mancanza di tutela e di impegno da parte della nostra Regione».
«Questi aumenti si aggiungono all’aumento del costo della vita e delle altre spese mensili, dalle utenze alla spesa. Oggigiorno, permettersi una formazione universitaria è sempre più elitario, scoraggiando molti giovani ad intraprendere il percorso o a farlo da lavoratori, con la necessità paradossale di doversi estraniare dalla realtà accademica per lavorare per potersela permettere», conclude Bergamin.