L’aspirina a basse dosi, chiamata per questo ‘aspirinetta’, preserva dall’infarto e dall’ictus cerebrale ed è prescritta a moltissime persone a rischio oltre che ai cardiopatici.
Nata come antinfiammatorio, il più diffuso di tutti e anche il meno costoso, si è poi scoperto che l’acido acetilsalicilico, cioè l’aspirina, è anche un buon anti-aggregante piastrinico.
Rendendo più difficile e rallentando l’aggregazione delle piastrine e la formazione del coagulo del sangue in occasione delle lesioni dei vasi, funziona da fluidificante del sangue. Aiuta quindi a prevenire la formazione di quei trombi che in condizioni patologiche della microcircolazione, come quella del cuore e del cervello, ne causano l’ostruzione e quindi l’ischemia.
L’uso regolare dell’aspirina
Così l’uso regolare dell’aspirinetta riduce i rischi di un infarto o, per chi lo ha avuto, che si ripeta.
Viene prescritta anche alle persone anziane sane, come prevenzione, perché non presenta particolari controindicazioni. Pur nella sua semplicità l’aspirina è uno di quei farmaci che hanno allungato la vita media della popolazione.
Tuttavia, secondo uno studio della Washington University, alla University of Michigan, non viene assunto da più della metà di coloro ai quali viene prescritto dai medici.
Ciò non accade certo per difficoltà di reperimento del medicinale né per il suo costo, che è bassissimo, ma per ignoranza e sottovalutazione dei problemi e dell’importanza della prevenzione, soprattutto nei paesi più poveri, come in Africa.
Le cose vanno meglio in Europa e in America dove comunque un 35% di coloro ai quali viene prescritta l’aspirinetta si ‘dimentica’ di prenderla