(di Carlo Rossi) Pubblico delle grandi occasioni e trionfo per la penultima Traviata del Cartellone 2023 dell’Arena che ha visto debuttare trionfando per la prima volta nella figura di Violetta il soprano americano Nadine Sierra. Ad Andrea Battistoni, 36 enne direttore veronese già affermato a livello internazionale, il compito non facile della direzione di un’opera come La Traviata del centenario areniano di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave composta nel 1853.
Atmosfera magica con una lieve brezza che mitigava il caldo sulle gradiate stracolme. Grande impatto nel cambio scena dell’opera in tre atti del nuovo palcoscenico voluto da Comune e Fondazione, che hanno mostrato al mondo come dalla collaborazione non si può che uscire vincenti. Una serata speciale.
I personaggi ed interpreti
Sontuosa e memorabile la regia del Maestro Zeffirelli (mancato quattro anni fa) , i costumi di Maurizio Millenotti, costumista italiano di fama internazionale. Coreografo di enorme talento e visione scenica. Nadine Sierra, soprano statunitense di 35 anni, interpreta una accorata Violetta Valery, bellissima ragazza francese poco più che ventenne, ricordando, in alcune sue sfumature, la grande Callas.
Nell’aria d’opera, accompagnata da un’orchestra areniana di grande livello, il cantante è in tutto e per tutto un solista. Soprattutto nei momenti di solitudine di Violetta la soprano statunitense esprime tutto il suo grande talento, commuovendo gli spettatori. Pubblico molto disciplinato. E Violetta sembra proprio essere vivente li sul palcoscenico.
Francesco Meli, classe 1980, è un vigoroso Alfredo de Gramont, non a caso considerato oggi «il» tenore italiano ed è uno dei cantanti più apprezzati nel mondo. Rientra nel novero dei grandi grazie alla naturalezza del suo canto e anche negli ispirati recitativi di quest’opera in tre atti. Che dire poi di Ludovic Terzier, considerato uno dei migliori baritoni del mondo, nelle vesti di Giorgio , padre di Alfredo, complessità e difficoltà a gogò per questo ruolo da ovazioni.
Il destino dell’Opera
Dunque 170 anni il debutto dell’Opera al Teatro la Fenice di Venezia, che non godeva di u momento storico particolarmente felice. Opera dalle sfumature cangianti e mai banali, forse visionaria rispetto a coloro i quali l’ascoltarono per la prima volta il 6 marzo del 1853.In realtà colpa dell’insuccesso fu di interpreti poco ispirati dalla trama ritenuta non all’altezza della loro fama. Un enorme immediato successo ebbe invece la rappresentazione in Argentina il 25 aprile del 1857 per festeggiare l’inaugurazione del Teatro Colon a Buenos Aires, primo teatro d’opera dell’America Latina, dove 2500 spettatori entusiasti si riconoscevano nel messaggio dell’opera verdiana in una società in profondo cambiamento. Oggi è sede della Banca centrale Argentina.
La Traviata tornerà all’Arena di Verona il prossimo 9 settembre, con inizio alle ore 20.45 (Foto: Ennevi-Fondazione Arena)