(di Bernardo Pasquali). Si riapre l’antica porta in vetri colorati del 12 Apostoli a Verona ed è un’emozione unica rientrarvi. Giancarlo Perbellini ha riaperto il luogo di culto della cucina veronese. Da quel volto sono entrati tutti i più grandi interpreti della veronesità popolare e intellettuale. Uno di loro era il nostro poeta Berto Barbarani, al quale Giancarlo ha dedicato un piatto sopraffino: il Risotto alla Berto Barbarani.
Bisogna dare atto allo chef bisellato veronese di essere riuscito a contemplare la storia con le esigenze di una cucina contemporanea de garde. Una cucina a vista straordinaria con una soluzione piramidale che aumenta gli spazi e rende il tutto più arioso e luminoso. Ecco, la luce! Un elemento che negli ultimi anni rendeva il 12 Apostoli un pò cupo, è stato valorizzato sapientemente da Giancarlo Perbellini con soluzioni poco invasive ma efficaci.
Rimangono gli affreschi e le bellissime scale che rappresentano l’antico splendore scaligero. Quell’atmosfera che aveva creato Giorgio Gioco si sente ancora, anche se in versione post-analogica. L’affascinante cantina, dove le pietre romane riempiono di emozione i visitatori, è rimasta un’icona inalterata dello splendore e unicità di questo luogo gourmet secolare.
Io e Giorgio, il tributo al maestro
Un pò tutti noi veronesi una volta nella vita siamo entrati al 12 Apostoli e quando si pensava alla cucina tipica veronese il pensiero andava sempre a lui, Giorgio Gioco. Chissà quanti ricordano con piacere quando Giorgio usciva dalla cucina a fine serata e intonava la sua dedica d’amore a Verona attraverso le parole de l’Adese Ride di Tolo da Re. E tutti lo si stava ad ascoltare in un silenzio divertito e incantato.
Lo ricordo intransigente durante una giuria della festa del Bollito a Isola della Scala e grande oratore della cucina popolare in un binomio perfetto con Dino Coltro in una delle sue ultime uscite a raccontare l’arte di Far su el Màscio. Tutta la sua istrionica presenza si respira ancora tra le sale rinnovate del Ristorante Casa Perbellini 12 Apostoli e Giancarlo Perbellini ha sapientemente onorato il maestro con un menu dedicatogli affascinante che si chiama Io e Giorgio.
Giancarlo Perbellini, torna ancora più veronese di prima
Giancarlo lo afferma con naturalezza… “a dire la verità ci avevo provato ancora quando c’era Giorgio a prendere questo Ristorante ma parlando con i figli si diceva che sarebbe stato un colpo troppo forte per il papà”. Oggi il rapporto con la famiglia Gioco è rimasto molto affiatato tanto che Antonio Gioco proseguirà il Premio 12 Apostoli, nato nel 1968, sempre in questa sede. Con questa acquisizione credo che Giancarlo adesso abbia chiuso il cerchio della sua grande avventura di successo nell’alta ristorazione veronese.
Oggi, la sua identità scaligera, si manifesta ancora con maggiore forza e determinazione, sia nei piatti sia nella concezione naturale del senso di appartenenza. Le mura affrescate del 12 Apostoli gli si addicono e oggi, nella sua prima presentazione alla stampa, si è vista una nuova immagine di Giancarlo. Oggi diventa ancora di più ambasciatore della cucina veronese nel mondo. In un certo senso prende lo scettro del grande maestro Giorgio Gioco e lo porta con onore verso il futuro. Anche per questo i veronesi gli devono tanto.