Rinnovabili e transizione energetica sono anche uno dei pilastri per lo sviluppo e l’innovazione delle imprese e di tutto il Paese, e va sostenuta anche con una capillare diffusione dei temi e delle competenze che vi sono collegati. Confindustria Verona insieme alla Rete Innovativa Regionale “Veneto Clima ed Energia” organizzano un incontro su “Innovazione e transizione energetica. Dalle policy, alla ricerca e ai progetti: competenze e risorse a disposizione delle imprese”. Il convegno è in programma lunedì 18 settembre alle 10.30 nella sede di Confindustria Verona in piazza Cittadella 12.
Il programma, dopo i saluti istituzionali di Emanuela Lucchini, vicepresidente di Confindustria Verona per le aggregazioni di filiera, vedrà gli interventi di Massimo Beccarello, area Politiche per l’Ambiente, l’Energia e la Mobilità di Confindustria, Matteo Panizza del CNR-ICMATE, di Nicola Renoffio, delegato per il Cluster Energia del Veneto, e di Alessandro Romeo del dipartimento di Informatica dell’Università di Verona, che metteranno in evidenza le grandi trasformazioni che interessano il mondo dell’energia e le tecnologie ad esse correlate.
Incontro di Confindustria Verona sui vantaggi della svolta sostenibile
Eugenia Iannello, area marketing di Confindustria Verona, illustrerà inoltre le opportunità offerta alle imprese da Veneto Clima ed Energia, la Rete innovativa regionale – dedicata a imprese ed enti di ricerca e università – finalizzata a sviluppare network e progetti innovativi con il supporto dei contributi regionali. E infine Roberto Marcato, assessore allo Sviluppo Economico ed Energia della Regione Veneto spiegherà quali siano le strategie regionali in tema di energia.
La transizione energetica è un passaggio cruciale dalla dipendenza dai combustibili fossili verso le fonti energetiche rinnovabili con un ridotto impatto ambientale. L’efficientamento energetico inoltre si concentra su come ottimizzare l’uso dell’energia per ridurre gli sprechi e migliorare le prestazioni aziendali. Introdurre pratiche sostenibili all’interno delle operazioni aziendali non solo ne riduce l’impatto, ma può anche generare risparmi significativi attraverso una gestione più efficiente delle risorse.
In questo processo le tecnologie digitali e i nuovi modelli di business svolgono un ruolo fondamentale. La notevole mole di dati disponibili, gli impianti smart e le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale sono alcuni esempi di strumenti utili ad ottimizzare i flussi energetici, migliorare le performances e prevenire i guasti. Altre informazioni e dettagli per la partecipazione sono reperibili a questo link sul sito di Confindustria Verona.
Negli ultimi anni è in atto una transizione importante verso le energie rinnovabili, che costituiscono uno step importante per sganciarsi dalla dipendenza dai combustibili fossili come carbone, petrolio o gas naturale. Un cambiamento non solo collegato alla sostenibilità ambientale, ma anche alla sicurezza energetica e all’innovazione tecnologica. Passaggi destinati ad avere un forte impatto sulle imprese: non solo come complessità da gestire, ma soprattutto come opportunità per ottimizzare i costi energetici e aumentare i margini economici, migliorare l’immagine e prepararsi agli scenari futuri.
Oggi sette aziende veronesi su dieci puntano sulle rinnovabili
L’indagine curata dal Centro Studi di Confindustria Verona sulle energie rinnovabili ha fatto emergere un dato importante: sette aziende veronesi su dieci dichiarano di considerare l’impiego di fonti di energia rinnovabile nei propri processi aziendali un’opportunità. Sono quattro su dieci invece le aziende che ritengono la transizione verso le energie rinnovabili un’opportunità anche per il di business, intesa come la possibilità di ampliare o diversificare la gamma di prodotti o servizi da collocare sul mercato. Sono diversi gli imprenditori che stanno investendo o hanno intenzione di investire in fonti alternative, con una percentuale pari al 62,4%. Tra le fonti privilegiate il fotovoltaico, che raccoglie il 79% delle risposte, seguito a distanza dal solare termico (10%). Meno esplorate le altre fonti, che si fermano al 3%.