C’erano il Presidente della Camera dei Deputati e il Vescovo di Verona all’inaugurazione della sede veronese della Banca di Credito Cooperativo di Roma in via Mameli, all’incrocio con via Bassini, nei locali dove fino a qualche mese fa c’era lo storico negozio d’abbigliamento ’Crisafulli’.
Lorenzo Fontana, veronese, pur giocando in casa, mette subito le mani avanti: «non fatemi domande di politica!». Impossibile. Troppa la carne al fuoco in questi giorni per rinunciare a sentire come la pensa sull’immigrazione e l’autonomia la terza carica dello stato, anche perché per un leghista come lui rappresentano due tematiche cardine.
La sua cortese richiesta cade nel vuoto. E lui, giustamente, non si tira indietro quando gli viene chiesto il suo pensiero sull’immigrazione.
Fontana osserva che con una mole di immigrati come quella che è sbarcata sulle nostre coste negli ultimi mesi le grandi aggregazioni diventano inevitabili che devono essere gestite e sono delle vere e proprie bombe sociali se non c’è l’integrazione.
«Significativa- osserva- la presenza a Lampedusa di Ursula von der Leyen assieme a Giorgia Meloni che indica come si stia realizzando un approccio europeo al problema immigratorio, che non può essere affrontato solo dall’Italia. Il Mediterraneo – continua – non va visto solo come una questione di immigrazione. Ma è economia, scambi, cultura. Se il Mediterraneo è stabile l’Italia può crescere. Se è instabile diventa un pericolo per il nostro paese».
Sull’Autonomia il Presidente della Camera ha tenuto a precisare che essa è prevista dalla Costituzione. «E’ una riforma che va fatta con il più ampio consenso possibile, senza lasciare indietro nessuno. Con l’Autonomia – ha concluso- si avvantaggeranno tutti!»!
Presente all’inaugurazione anche il Vescovo Domenico Pompili. Inevitabile anche per lui la domanda sul problema che più di tutti preoccupa il mondo politico ed i cittadini.
«L’aumento esponenziale dell’immigrazione – ha affermato il Vescovo di Verona- ha fatto capire a tutti che non è un problema politico, ma un problema epocale. Per questo va affrontato ai diversi livelli con lungimiranza, capacità e organizzazione e non con battute che parlano alla pancia della gente».