(in aggiornamento) Via libera, come previsto, all’aumento di capitale per 30 milioni€ all’Aeroporto Catullo così da completare il progetto Romeo con la nuova sezione partenze: “I Soci presenti in Assemblea, con una rappresentanza superiore al 99% delle quote, hanno votato all’unanimità per l’aumento di capitale – sottolinea il Presidente Pasini –. È un risultato in cui abbiamo creduto e che ci ha spinti, come Provincia di Verona, a convocare, in accordo con gli altri Soci pubblici, alcuni incontri nelle scorse settimane per confrontarci e approfondire il tema prima dell’Assemblea di oggi.

Questa adesione non ha soltanto un valore economico, ma esprime con forza una visione per l’Aeroporto Catullo che ha e deve mantenere tra i propri principi quello dell’interesse dei cittadini e delle imprese dei territori di riferimento dei Soci”.

Aeroporto, sull’aumento di capitale le voci della politica

Immediati i commenti della politica: «La strada è accidentata ma è l’unica percorribile: portare a termine il piano di rilancio dello scalo e lavorare ad una fattiva unità di intenti e di obiettivi tra i soci pubblici superando i particolarismi che negli anni scorsi lo hanno condotto sull’orlo del precipizio” rimarcano il Pd Veronese con il capogruppo comunale Fabio Segattini; i consiglieri provinciali Alessio Albertini e Luca Trentini; i segretari, provinciale e cittadino, Franco Bonfante e Alessia Rotta. «Non vi sono dubbi sulla necessità che tutti gli enti pubblici prendano parte al nuovo aumento di capitale dell’aeroporto Catullo, richiesto per consolidare il piano di investimenti per l’ammodernamento dello scalo.

Lo sforzo è considerevole – proseguono i dem – ma va rapportato ad un’ottica di sviluppo di bacino, o area vasta, alla quale il nostro territorio non può rinunciare, pena un futuro da comprimario o da gregario».

Collegamento

Nel mirino dei DEM finisce soprattutto Forza Italia: «Le critiche pretestuose del consigliere regionale Alberto Bozza, che imputa all’attuale amministrazione comunale scaligera la presunta debolezza della compagine veronese, sono un esempio della miopia del passato che intendiamo superare: forse Bozza non ricorda quando ritenevano ‘inevitabile’ la conquista della maggioranza assoluta da parte del socio privato. Era Sindaco Flavio Tosi, il Catullo affogava nella cattiva gestione e rischiava di portare i libri in Tribunale: ‘Basta che l’aeroporto funzioni’, dicevano.

Ora però si accorgono che, per ‘funzionare’ nell’interesse di Verona, lo scalo ha bisogno di una compagine pubblica forte e unita. Bozza si dia piuttosto da fare in Regione, dove è in maggioranza, per far ottenere al territorio il collegamento ferroviario tra il Catullo e la stazione ferroviaria di Porta Nuova, un’opera attesa da anni, di fondamentale importanza per lo sviluppo dello scalo aeroportuale».

Si tratta del secondo aumento di capitale dopo quello da 35 milioni sottoscritto nel 2021.