(di Edoardo Cavalli) Dall’1 all’8 ottobre l’appuntamento, valido anche come finale di Coppa del Mondo, vedrà coinvolti 2mila orientisti da 36 Paesi tra le province di Verona e Vicenza.
Verona sarà capofila accogliendo il 4 ottobre le sfide su distanza Sprint per incoronare il campione e la campionessa continentali.
A Soave il 6 ottobre andrà in scena la spettacolare Sprint Relay, che decreterà al cospetto del Castello Scaligero i mixed team più forti composti da uomini e donne. A Vicenza, infine, l’8 ottobre saranno conferiti i titoli individuali Sprint knock-out.
Un grande lavoro di squadra per i Campionati, che saranno trasmessi tv in 10 nazioni, per un totale di 12 milioni di spettatori, e saranno promotori di un indotto di 2 milioni di euro derivato dalle 14 mila presenze turistiche, in particolar modo dai Paesi Scandinavi.
I Campionati Europei saranno accompagnati dall’EOC Tour, un programma di otto eventi promozionali, dedicato a un pubblico di amatori e neofiti, ognuno dei quali si trasformerà in una vera e propria festa per la community della corsa orientamento, tra divertimento, turismo, buon cibo e musica grazie alle varie esperienze organizzate per la promozione del territorio: Malcesine (1 ottobre), Torri del Benaco (2 ottobre), Lazise (3 ottobre), Verona (4 ottobre), Prada – Monte Baldo (5 ottobre), Soave (6 ottobre), Alonte (7 ottobre), Vicenza (8 ottobre).
La disciplina sportiva dell’orienteering nasce nei paesi Scandinavi all’inizio del XX secolo e in Italia viene praticata dal 1967 e disciplinata dalla Federazione internazionale Sport di Orientamento (FISO) che conta oggi circa 150 società affiliate.
La corsa orientamento è una gara a libero percorso, a cronometro individuale, durante la quale gli atleti devono individuare su una carta topografica, fornita al momento del via, l’itinerario più veloce per raggiungere una serie di punti di controllo posti all’interno di un territorio, senza smarrirsi.
L’orienteering è uno sport di endurance, nel quale la componente fisica è estremamente importante al fine di completare il proprio percorso correndo nel minor tempo possibile. Ma anche la componente mentale e le capacità tecniche sono fondamentali perché è il singolo atleta a stabilire il percorso migliore da seguire per arrivare più velocemente a ciascun punto di controllo.
I punti di controllo sono il simbolo di questo sport ed è rappresentato da un segnale detto lanterna. Posizionata solitamente presso pietre, incroci di sentieri o muretti la lanterna è formata da tre quadrati di stoffa divisi diagonalmente in due metà, una bianca e una arancione, sostenuta da un paletto su cui è posto un codice numerico e un punzone, che serve all’orientista per effettuare la “timbratura” con cui certificare il proprio passaggio.