Oggi avrebbe dovuto esserci l’inaugurazione di Marmomac, che con il Vinitaly è la più importante manifestazione di Veronafiere. Erano attesi il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il Presidente del Veneto Luca Zaia, oltre ad altre autorità istituzionali e politiche. Avrebbe dovuto, ma non c’è stata. Ovvero, un nastro alla chetichella l’hanno tagliato, ma tutto è avvenuto in tono minore a causa del lutto nazionale indetto per la morte di Napolitano.
In altra parte del giornale le valutazioni sull’estinto. Qui una considerazione circa l’opportunità di gestire il ‘lutto nazionale’ come viene gestito, con delle ricadute negative sulla vita del Paese che l’Italia non si può permettere.
Lo spunto viene proprio da quello che è avvenuto a Verona, dove per il Marmomac era stata preparata da mesi tutta una serie di iniziative che sono saltate a causa del ‘lutto’. Erano state investire delle risorse; era stato fatto un notevole sforzo organizzativo; erano stati programmati incontri e mobilitati imprenditori e operatori del settore lapideo e non solo di quello. Era stato previsto, insomma, tutto quello che va fatto in occasione di una delle più importanti fiere del settore a livello mondiale. Tutto annullato perché è morto Napolitano, che sarà anche stato un ex presidente della Repubblica, ma aveva anche quasi cento anni, età che rende qualsiasi dipartita sempre meno tragica e in qualche modo accettabile.
Lutto nazionale: non bastava un minuto di silenzio?
Ma il protocollo prevede che il lutto sia ‘nazionale’. D’accordo. Era stato pur sempre un capo dello Stato. Ma non bastava un minuto di silenzio, magari proprio all’inizio dell’inaugurazione della fiera? Come si fa nelle partite di calcio? Che senso ha fermare un evento economico come il Marmomac e arrecare danni sia d’immagine che economici ad un settore trainante dell’economia del territorio?
Il ‘lutto nazionale’ così interpretato, gestito ed imposto è qualcosa di anacronistico, di arcaico che non può esistere in una società che non si può permettere di penalizzare le attività economiche.