La previsione è che l’epidemia stagionale di influenza, di virus para-influenzali ma anche di Covid, visto che ormai sono assimilate e corrono di pari passo con le medesime modalità di contagio, possano colpire circa 10 milioni di italiani. Niente di eccezionale né di preoccupante. Più o meno è sempre stato così. Quindi nessun allarmismo. Però qualche precauzione è meglio prenderla. Specie per le persone anziane e per quelle fragili, alle quali è raccomandata la vaccinazione, che se anche non preserva sempre dal contagio, almeno riduce notevolmente il rischio di sviluppare una malattia grave.
Quali precauzioni
Ma siccome beccarsi l’influenza o comunque una malattia che ti produce febbre ed altri sintomi fastidiosi, anche se non gravi, è pur sempre una seccatura, è raccomandabile prendere certe precauzioni. Un certo allenamento lo abbiamo fatto durante la pandemia, quindi non è poi un fatto così eclatante indossare una mascherina quando ci si trova a frequentare ambienti a rischio, come ad esempio gli ospedali, dove, se anche non è più obbligatoria, c’è sempre una probabilità in più di incontrare persone indebolite nelle difese immunitarienche potrebbero contrarre la malattia in forma grave se contagiati da qualche visitatore.Sempre che il direttore sanitario non la renda obbligatoria i certi reparti.
Lo stesso vale per gli studi dei medici di famiglia, dove aumenta per ovvie ragioni la probabilità di contagio o di incontrare persone fragili, ragion per cui è bene mantenere anche quel distanziamento personale che avevamo imparato a tenere durante il Covid.
Se poi si hanno dei sintomi riferibili ad una sindrome influenzale è bene evitare di recarsi nell’ambulatorio del proprio medico. Meglio contattarlo per telefono, anche per non contagiarlo e riservare la visita a quando ve ne sia reale necessità.