(mda) Villafranca, il coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, Pierpaolo Romani è stato ospite nell’ultimo Consiglio comunale della città castellana, accolto dal sindaco Roberto Dall’Oca (nella foto assieme al coordinatore).
Dall’Oca, presentando l’ospite, ha voluto sottolineare che «Romani, oltre ad essere un nostro concittadino, ci ricorda con la sua presenza, l’importanza di aver aderito ad Avviso Pubblico, che è una rete di enti locali, che concretamente si impegnano per promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, alla quale Villafranca ha deciso di farne parte già nel 2019».
L’assessore Claudia Barbera intervenuta successivamente al sindaco, ha ricordato «quanto sia importante, proprio in questo luogo, il Consiglio Comunale, che è la sede migliore anche a livello simbolico, per confermare la volontà di continuare il percorso iniziato anni fa, perché far parte di Avviso Pubblico significa far parte di un organismo che vuole fare legalità e promuovere la cittadinanza responsabile».
Villafranca ha aderito ad Avviso Pubblico nel 2019
Romani, ringraziando tutta l’assemblea, ha ricordato che “Avviso Pubblico è un’associazione nata 1996, in un momento storico drammatico del nostro paese; la strage di Via D’Amelio, le bombe a Milano e Firenze, fu un tempo tanto difficile e delicato che lo stesso ex Presidente Ciampi sostenne che c’era il timore che stesse accadendo un colpo di Stato attraverso l’utilizzo della mafia.
Grazie ad un primissimo gruppo di uomini e politici illuminati i quali decisero di affrontare il fenomeno mafioso in maniera diversa, perché tale aspetto non può essere considerato solo un problema di sicurezza ma è una vera minaccia per tutti per la nostra stessa economia e questo fenomeno così complesso che perdura da più di un secolo ha bisogno di essere contrastato, certamente dalle forze dell’ordine e dalla magistratura ma ha tanto bisogno anche della politica e dei cittadini.
Dal 1991 ad oggi, sono 280 i comuni sciolti per mafia, la maggior parte sicuramente al sud ma ci sono comuni anche casi al nord della penisola”.
“Come la mafia – prosegue Romani – è una sorta di criminalità organizzata, noi cerchiamo di costruire una rete di legalità organizzata, una rete attiva per una politica di legalità e trasparenza, realizziamo progetti, iniziative e corsi di formazione, raccogliamo e diffondiamo buone pratiche amministrative per l’adozione di un codice etico che richiamo alle esercizio della responsabilità e trasparenza verso la propria comunità”.