IRCCS di Negrar: primi due pazienti al mondo curati col nuovo software per la radioterapia di ultra-precisione, guidata da risonanza magnetica ad alto campo che diventa ancora più efficiente: il software infatti “aggancia” la lesione tumorale e si sincronizza con il respiro del paziente, facendo sì che i raggi vengano erogati solo quando il tumore è nel mirino ed eliminando di fatto la probabilità di colpire i tessuti sani attorno.
All’IRCCS di Negrar, unico centro al mondo ad avere il dispositivo assieme all’Università dell’Iowa negli Stati Uniti, sono stati trattati con successo i primi due pazienti, con tumore alla prostata e al fegato, entrambi in cinque sedute.
IRCCS Negrar, così il software aggancia la lesione tumorale
Filippo Alongi, direttore del Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata e ordinario all’Università di Brescia: “Ora possiamo essere precisi in un modo che fino ad oggi non era possibile. Con immagini di alta qualità e la possibilità di interrompere il fascio di radiazioni quando il bersaglio è fuori dai confini, possiamo eliminare le incertezze del movimento causato dal respiro permettendoci di proteggere ancora di più i tessuti sani e aumentare la dose”.
Per la prima volta al mondo è stato applicato alla radioterapia guidata da risonanza magnetica ad alto campo (1,5 Tesla usata anche a scopo diagnostico) il “gating automatico”, un software che consente di seguire il respiro del paziente e colpire con il fascio di radiazioni ionizzanti la lesione tumorale solo quando è perfettamente “nel mirino”.
Il sistema, che di fatto elimina la possibilità di coinvolgimento dei tessuti sani, è stato impiegato dal Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (nella foto Ennevi qui sopra), diretto da Filippo Alongi, professore ordinario all’Università di Brescia, unico a disporre del nuovo software assieme all’Università dell’Iowa negli Stati Uniti. Ad essere trattati due pazienti con tumore alla prostata e al fegato, entrambi sottoposti solo a 5 sedute.
IRCCS Negrar, unico con l’Università Iowa a disporre del nuovo software
L’intervento, i cui risultati sono stati presentati all’ultimo congresso dell’American Society for Therapeutic Oncology and Radiology (ASTRO) di San Diego del 1-4 ottobre, è stato possibile grazie all’applicazione del nuovo software (il “gating automatico”) a Unity, l’acceleratore lineare integrato con risonanza magnetica ad alto campo di cui il Dipartimento di Negrar dispone dal 2019. La combinazione con la Risonanza Magnetica, capace di immagini ad altissima risoluzione, fa di Unity una delle apparecchiature più efficienti e precise in radioterapia per la cura dei tumori.
“Il ‘gating automatico’ è una tecnica che sincronizza il macchinario per radioterapia con il respiro del paziente, grazie a un software che ‘aggancia’ il bersaglio tumorale e consente di colpirlo solo in determinate fasi del respiro stesso, quando è perfettamente nel mirino”, spiega il professor Alongi.
“Si tratta della prima volta al mondo che un sistema di questo genere viene associato a una radioterapia guidata da risonanza magnetica ad alto campo, che, offrendo immagini ad alta risoluzione prima e durante ogni seduta, è già in grado di indirizzare con precisione millimetrica dosi di radiazione tali da neutralizzare le cellule tumorali, con il minimo coinvolgimento dei tessuti sani. Con il nuovo software – sottolinea – questa precisione aumenta ulteriormente, consentendo di trattare al meglio anche tutti i bersagli tumorali in movimento.
Alcuni organi del torace e dell’alto addome, per esempio il pancreas, il fegato e i polmoni – prosegue – si muovono infatti anche in conseguenza del ritmo respiratorio e ciò modifica la posizione della lesione tumorale e degli organi sani circostanti durante la seduta: queste continue incertezze di movimento riducono, nella radioterapia convenzionale, la possibilità di usare dosi di raggi più intense ed efficaci. Grazie al ‘gating automatico’, invece, il fascio di radiazioni viene sincronizzato con il respiro e viene istantaneamente bloccato se il tumore esce dal mirino”.