Verrà ricordata come una delle migliori di sempre e considerata una prova generale in vista del decimo compleanno di Hostaria. La nona edizione della più grande festa del vino e della vendemmia di Verona è da record. Dal 13 al 15 ottobre, la manifestazione ha registrato il pienone grazie ad una formula vincente che ha combinato cultura enogastronomica, cibo della tradizione, arte, ecologia e solidarietà. Oltre 26.000 calici distribuiti per un totale di 200mila degustazioni (token) a cui vanno aggiunti 50mila assaggi di “chicche”, una delle novità incluse nei ticket.

Il volo sull’Italia tra tesori enologici con sei Consorzi e cantine da diverse parti d’Italia, la speciale toponomastica di vie e piazze del centro storico, la Foresteria nei giardini di piazza Indipendenza, i laboratori del Monte Veronese Village, la cittadella Slow Food e i vari eventi hanno conquistato il pubblico, in buona parte straniero. Attratto dalla possibilità di assaggiare nel centro storico veronese le migliori referenze enologiche e di vivere la città da winelover. Oltre i classici token, la curiosità ha spinto i partecipanti ad usufruire delle degustazioni extra, le “chicche” segnalate da colorati corner di palloncini. Tra questi il gin di Hostaria, il caffè, il piatto gastronomico toscano da passeggio, l’assaggio con l’oste, così come le focacce con farine speciali e il baccalà, le degustazioni di vini presentati dai produttori di Soave, l’enoteca del  Lago di Garda, e ancora viaggi nei profumi dei vini dei Consorzi di Custoza, Bardolino e Garda. La territorialità è stata rappresentata dalle sbecolerie, piatti rigorosamente a chilometri zero: a ruba, tra le varie, i tortellini di Valeggio, la pearà, risotti, agli arancini con i bisi di Colognola e anche le soluzioni gluten free. Gettonati anche i due corner GoSafe curati dall’Ulss 9 e dalla Protezione Civile di Verona per verificare il tasso alcolico prima di mettersi alla guida. Iniziativa in linea con il feeling del Festival sul bere consapevole.

Non solo vino. Hostaria si attesta anche come agorà della cultura con incontri e spettacoli che affrontano l’attualità, i grandi temi del cambiamento e la memoria collettiva. Il premio nazionale Paiasso, nato nel nome dell’indimenticato Roberto Puliero, è stato assegnato a Sara Simeoni,una delle più grandi atlete di ogni tempo. Nel segno dello sport anche la Dedica del Festival per l’allenatore dei campioni Alberto Castagnetti, ricordato in un emozionante momento pubblico dalla figlia Veronica e dalla pluricampionessa Federica Pellegrini accompagnata dal marito Matteo Giunta. Grande affluenza anche per il critico e raccontatore d’arte Carlo Vanoni e per l’incontro tra il Vescovo di Verona Mons. Domenico Pompili e lo scrittore, fondatore di Slow Food, Carlo Petrini su “L’insensata guerra alla nostra Casa Comune”.

Un festival sempre più green con iniziative a favore dell’ambiente tra arte, installazioni e buone pratiche per la sostenibilità. Il progetto sociale 2023 di Hostaria è stato promosso dall’azienda Salumi Coati a sostegno della Onlus Continuando a Crescere che si occupa delle esigenze sociali di bambini e ragazzi con disabilità in particolare nello spettro autistico. Tutto esaurito anche il laboratorio “Impastiamoci” con il pizzaiolo Renato Bosco e pubblico in visibilio per il trio dei Terconauti in “Una storia di autismo normale“. I fondi raccolti durante la tre giorni verranno devoluti alla Onlus per un progetto che verrà svelato sul ‘campo’. La cerimonia di consegna dell’assegno sarà il prossimo passo di Hostaria verso l’anniversario numero dieci.