L’intelligenza artificiale può essere utilizzata per misurare il dolore. Negli Stati Uniti la Società Americana di Anestesiologia ha presentato un metodo per valutare il dolore secondo dei criteri oggettivi sulla base delle immagini delle espressioni del viso del paziente elaborate dall’intelligenza artificiale.
Misurare il dolore
Non è facile valutare il dolore soprattutto se i pazienti sono incoscienti. Ciò avviene generalmente nei reparti di Terapia Intensiva dove sono sedati e intubati e non sono in grado di collaborare con il personale sanitario riferendo i sintomi. Ad oggi questa valutazione è soggettiva ed utilizza il metodo Cpot (Ctitical-Care Pain Observation Tool che rileva il comportamento non verbale di chi è in terapia intensiva e che considera 4 categorie comportamentali: le espressioni facciali, movimenti del corpo, l tensione muscolare e la compliance con il ventilatore.
L’intelligenza artificiale può venire in aiuto in questa valutazione rilevando il dolore in maniera tempestiva ed oggettiva, con indubbi vantaggi per il paziente e per la struttura sanitaria che vedrebbe migliorata l’assistenza e ridotti i tempi di degenza.
L’intelligenza artificiale e terapia intensiva
Un telecamera collegata al computer rileva le immagini, anche 15 al secondo, del paziente incosciente perché gravemente malato, sedato o reduce da un intervento chirurgico. L’intelligenza artificiale registra anche i più piccoli movimenti dei muscoli mimici del viso ed elabora una valutazione del dolore che prova ma che non riesce ad esprimere. La Società Americana di Anestesiologia nel suo studio ha rilevato che i risultati sono poi sovrapponibili a quelli del sistema Spot, ma con il vantaggio di una maggior velocità ed oggettività.