Continua la protesta del sindacato dei lavoratori di Atv. Anche ieri sono saltate 300 corse. E non è solo un problema veronese, visto che un’analoga situazione si sta verificando a Belluno. All’origine, sempre la mancanza di autisti e le retribuzioni troppo basse.
Ieri a Verona c’è stato un incontro con il Prefetto, ma non ha dato esito positivo.
Di conseguenza i sindacati del comparto del trasporto pubblico locale continuano la lotta per l’aumento del salario troppo basso e delle condizioni lavorative estreme. Lunedì ci sarà un altro incontro a Palazzo Barbieri fra le delegazioni sindacali e gli assessori Bertucco e Ferrari, che hanno rispettivamente la delega al bilancio e alla mobilità.
Il braccio di ferro Atv-sindacati
Continua quindi il braccio di ferro fra i dipendenti, che accusano l’azienda di non trovare soluzioni e di non fare delle proposte e Atv che parla di “sciopero bianco degli autisti. La situazione di stallo che ne deriva si ripercuote sull’utenza. Sono soprattutto gli studenti che prendono il mezzo pubblico per andare a scuola a risentirne. Con la bella stagione motorini e biciclette costituivano un’alternativa. Ma con il cambio delle temperature l’utilizzo del bus diventa una scelta obbligata.
Per far fronte all’emergenza l’unica soluzione continua ad essere rappresentata dagli straordinari. Ma, osservano i sindacati, un 40% di straordinari è davvero troppo.
Calabrò, rappresentante sindacale dell’Ugl dice che «nell’incontro abbiamo spiegato al Prefetto che la crisi del trasporto pubblico locale è legata all’assenza cronica dei conducenti che si rivolgono ad altri settori lavorativi perché gli stipendi sono troppo bassi e le condizioni lavorative pessime. Abbiamo anche spiegato – continua – che determinate dichiarazioni fatte ai mezzi d’informazione da parte della dirigenza Atv, non fanno altro che screditare i lavoratori al fine di fare ricadere su di loro una colpa che non hanno. Il problema lo ha creato l’azienda, con la disdetta del contratto integrativo e facendo dietro-front sul suo rinnovo, diverse volte».
«Serve – conclude Calabrò- un impegno serio da parte della proprietà di Atv per una reale presa di responsabilità verso un comparto fondamentale per la crescita e lo sviluppo del bacino di Verona, che ad oggi fatica per sbarcare il lunario».