Indebitati senza sapere nemmeno quanto alla fine, realmente pagheranno per lo smartphone dei desideri. In Italia c’è un problema di educazione finanziaria e una grande disparità con gli altri paesi dell’Unione Europea, lo dichiara il Flash Barometer della Commissione Europea sul monitoraggio del livello di alfabetizzazione finanziaria nell’UE. E i giovani con un debito crescono tra i clienti Kruk, multinazionale specializzata da oltre 25 anni nel recupero crediti.
Secondo i dati emersi dal Flash Barometer, l’Italia è fanalino di coda sul livello di educazione finanziaria della popolazione con uno scarso 18% degli intervistati che giudica la propria conoscenza finanziaria “molto/abbastanza alta” e un abbondante 28% che invece ritiene di avere conoscenze sull’educazione finanziaria “molto/abbastanza basse”. In più, il numero di giovani con un debito gestito da Kruk negli ultimi 3 anni continua ad aumentare, con i giovanissimi 18 – 26enni che rappresentano l’1,25% e addirittura i 27 – 42enni che sono 15,58% del totale di clienti con un debito gestito dall’operatore.
Kruk, 4,23% della Gen Z veneta ha troppi debiti
Un dato allarmante soprattutto in regioni come il Veneto dove Kruk registra un picco di clienti gen Z indebitati (4,23%). I giovanissimi veneti sono, infatti, tra i più indebitati del Bel Paese preceduti dai coetanei lombardi, campani, pugliesi, siciliani, laziali, calabresi ed emiliano romagnoli.
Secondo il sondaggio KRUK, se tra i cosiddetti boomer (i 59 – 78enni) e tra gli appartenenti alla generazione X (i 58-43enni), tutti hanno più o meno sotto controllo la propria situazione economica, con i millennial il trend cambia. Sono infatti il 15% i millennial che non monitorano la propria condizione finanziaria, percentuale che aumenta con i giovanissimi della generazione Z fino al 34%. La voce principale che vede questi ultimi con un finanziamento aperto è lo smartphone: il 18% dei rispondenti Gen Z è indebitato per l’acquisto del cellulare.
Kruk, tag questo sconosciuto
Kruk, nel suo sondaggio, ha anche voluto testare nella pratica le conoscenze economico-finanziarie degli italiani domandando loro se comprendessero la differenza tra TAN e TAEG. Il risultato è spiazzante per tutte le generazioni, ma peggiora nella fascia di età più giovane: i millennial e gli appartenenti alla generazione Z non conoscono la differenza tra TAN e TAEG rispettivamente nell’82% e nell’83% dei casi.
Quali sono le cause del sovra-indebitamento? Secondo gli intervistati, sono principalmente tre, comuni a tutte le generazioni: il carovita generale che sta caratterizzando gli ultimi anni, l’inadeguata educazione finanziaria ricevuta che li rende incapaci di un’analisi a medio termine e l’incapacità dei giovani a rinunciare a beni/esperienze che non si possono permettere.
Kruk, le informazioni finanziarie dagli amici…
Tutte le fasce di età individuano nei familiari, negli amici e nella propria esperienza pregressa le principali fonti da cui hanno imparato a gestire le proprie finanze. È curioso notare, però, come il gruppo di amici diventi sempre più influente quanto più giovani sono i rispondenti, ne è convinto 1 su 4. In pratica questo dato afferma che il 25% dei 18-26enni considera i propri pari come riferimento anche in tema di educazione finanziaria, piuttosto che la propria famiglia o altre fonti più autorevoli.
I giovanissimi (18 – 26enni) si percepiscono privi di risorse durante il loro percorso educativo e con strumenti limitati, costretti a cercare risposte nel gruppo dei propri amici: il 50% degli appartenenti alla Gen Z ritiene che la causa dell’incapacità dei giovani italiani di gestire le proprie finanze rispetto agli altri cittadini europei sia riconducibile all’assenza di adeguata educazione finanziaria negli anni di scolarizzazione. È comune a tutte le generazioni l’idea secondo la quale sia la famiglia che la scuola dovrebbero sensibilizzare e istruire le persone a una corretta gestione del denaro ed educazione finanziaria