(di Stefano Cucco) E’ nato il Distretto del Commercio “Le vie del gusto dell’Est veronese”, sancito da una delibera regionale. Era stata sottoscritta più di un anno fa, infatti, un’alleanza tra i Comuni di Belfiore, Arcole, Cazzano di Tramigna e Soave che ora li ha portati ad entrare nella rete regionale dei Distretti del Commercio.
Questo ambito riconoscimento era molto atteso dalle quattro municipalità e Soave è il capofila del Distretto. Si è trattato di un lavoro di squadra tra i Comuni e le associazioni di categoria che ora avrà delle ricadute positive sui territori che potranno fare domande per attingere a fondi regionali e comunitari riservati allo sviluppo dei distretti.
Ma cosa sono i Distretti del Commercio?
Sono stati istituiti da una apposita legge regionale e rappresentano intese intercomunali per valorizzare e sostenere le attività economiche di vicinato, attraverso contributi economici dedicati sia agli esercenti, sia alle Amministrazioni comunali. Essi, inoltre, sono utili per evitare la desertificazione dei centri delle piccole comunità e la chiusura dei negozi di vicinato, fenomeni che via via si vanno intensificando con l’apertura dei grandi centri commerciali.
“Nell’ultimo anno – spiega Matteo Pressi, primo cittadino di Soave – i quattro Comuni hanno lavorato fianco a fianco, con una visione lungimirante e con una volontà che va ben al di là degli steccati politici, per cogliere questa importante opportunità. Ogni anno la Regione Veneto investe circa 10 milioni di euro per sostenere i Distretti del commercio, fondi ai quali si può attingere solo dopo il riconoscimento del distretto da parte della Giunta presieduta da Luca Zaia”.
La Regione Veneto, infatti, riconosce sussidi economici ai privati e agli enti pubblici grazie a questa nuova intesa d’area, che ha sviluppato maggiori rapporti sinergici tra le quattro Amministrazioni dell’Est veronese. Pertanto, l’ente regionale attraverso appositi bandi erogherà contributi ai negozi esistenti per rinnovare le attrezzature o per ampliare l’attività, soprattutto riguardo ai negozi di imprenditrici e intestati a giovani.
Sono previsti contributi per le nuove attività che si insediano in locali sfitti nei centri storici, un intervento che ha come obbiettivo primario quello di evitare l’impoverimento dell’offerta di servizi nelle vie urbane dei centri abitati.
Invece, per le Amministrazioni comunali i fondi saranno per rinnovo dell’arredo urbano dei centri storici, così da renderli più attrattivi anche dal punto di vista commerciale, per le luminarie natalizie, per eventi come le notti bianche e altre attività che attirino pubblico nei paesi a beneficio del commercio. Insomma, già dal 2024 si potrà attingere ai fondi valorizzando i centri storici senza appesantire i singoli bilanci comunali.