(di Gianni Schicchi) Inizia questa sera, mercoledì 25 ottobre (ore 20) la nuova stagione autunnale de I Virtuosi Italiani, con 7 concerti che si svolgeranno tra il Teatro Ristori e lo spazio della chiesa di San Pietro in monastero.
Il concerto d’apertura, dal titolo “Madreperla, vedrà la partecipazione del celebre fisarmonicista Richard Galliano che sarà accompagnato da I Virtuosi Italiani in un programma assolutamente avvincente, comprendente una prima esecuzione assoluta: “Esperanza” del trentino Roberto Di Marino. A seguire cinque composizioni dello stesso Galliano: Petite Suite Franꞔaise, Opale Concerto, La Valse à Margaux, Habanerando, Tango pour Claude, per concludere con il famoso Oblivion di Piazzolla.
Autore fondamentale quest’ultimo che Galliano incontrò nei primi anni Ottanta, dal cui confronto nacque la suggestione di coltivare uno stile francese new musette, così come lo stesso Piazzolla aveva contribuito a creare il nuevo tango argentino.
Nel corso della sua lunga carriera Galliano ha sviluppato uno stile personale e multiforme, nutrito da rimandi ai generi più diversi, fusi attraverso una fantasia compositiva capace di innestare una vena melodica attraversata da una costante immediatezza comunicativa su una padronanza tecnica di palese solidità, divenendo uno dei punti di riferimento della fisarmonica contemporanea.
Il primo incontro che Richard Galliano ebbe con la fisarmonica risale ai primi anni della giovinezza, grazie al padre Luciano di origini italiane. Dopo un periodo di studio, tra lezioni di trombone, armonia e contrappunto all’Accademia di Musica di Nizza, iniziò ad ascoltare, ancora adolescente, il repertorio jazz.
“Era il mio desiderio più caro: dare un giusto spazio a questo strumento, ingiustamente qualificato come il “pianoforte dei poveri”, mentre la mia fisarmonica è sempre stata uno “Steinway con le cinghie” – ama narrare Galliano. Deciso a ripristinare l’immagine del mio strumento, ho lasciato il mio villaggio natale e sono “salito a Parigi” come molti altri.
Lì ho avuto la possibilità di incontrare artisti che mi hanno dato subito fiducia, tra cui fisarmonicisti, come Joss Baselli e André Astier, cantanti come Claude Nougaro, Serge Reggiani e Barbara, jazzisti come Chet Baker, Charlie Haden, Ron Carter e Michel Portal…Poi, all’inizio degli anni Ottanta, c’è stata la collaborazione e la nascita di quella amicizia con Astor Piazzolla, con una stretta collaborazione per diverse creazioni: “Familles d’Artistes”, “Le Songe d’une Nuit d’Été”, “Trois Préludes pour accordéon de concert”, “Ballet Tango per quattro fisarmoniche”.
Gli anni dal 2010 al 2016 sono stati dedicati alla produzione di quattro album (Bach, Vivaldi, Nino Rota, Mozart), contribuiti dall’iniziativa della prestigiosa etichetta Deutsche Grammophon.