(di Stefano Cucco) Oggi e domani, venerdì 27 e sabato 28 ottobre Bardolino ospita il Festival internazionale della Geografia, giunto all’XI edizione. Questo interessante Festival è organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Bardolino con il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Verona.
Durante l’evento saranno molteplici gli spunti di riflessione che verranno trattati dai massimi studiosi italiani come il dialogo, la diplomazia e gli scambi economici e culturali tra i paesi che si affacciano sul Mare Adriatico. Ma anche la tutela del patrimonio artistico e territoriale e il confronto tra la sponda italiana e quella balcanica.
Fino a toccare alcune emergenze attuali, quali la crisi climatica e l’ingresso di specie aliene, come il temibile granchio blu. Il Festival si apre oggi, venerdì 27 ottobre, alle ore 20,45 con un concerto live, ad ingresso libero, di “Eusebio Martinelli & La Gipsy Orkestar” al Teatro Corallo di Bardolino.
Sul palco l’artista Eusebio Martinelli, che dopo una lunga carriera in collaborazione con grandi nomi (Capossela, Bregovich, Negramaro, Sud Sound System, Biagio Antonacci, Modena City Ramblers e tanti altri) ha concentrato la sua solida esperienza nel progetto della Gipsy Orkestar, che da ormai 10 anni infiamma le piazze e i festival d’Italia ed Europa. Sabato 28 ottobre, dalle ore 9 alle ore 13, nella Sala della Disciplina è in programma la Giornata di studi geografici, incentrata sul tema “Il Mare Adriatico. Dialogo tra sponde e terre che cercano maggior tutela”.
Grazie all’ideatore e curatore del Festival, il giornalista Rai Paolo Gila, arrivano a Bardolino ospiti di rilievo nazionale, per discutere la centralità geografica e strategica del Mare Adriatico, un mare che non divide più l’Europa occidentale da quella orientale, ma che è diventato invece una zona di reciproche influenze e di intensi scambi tra territori che manifestano relazioni vivaci e profittevoli.
“Bardolino”, spiega Paolo Gila, ideatore e curatore del Festival, “si trova sulla sponda orientale del Lago di Garda e attraverso il fiume Mincio porta le sue acque nell’Adriatico, un mare crocevia di vari mondi, come insegna la storia della Serenissima.
Da questo spunto è scaturita la giornata di studi, che tratta anche il tema della tutela delle acque di questa grande zona strategica per garantire risorse alle future generazioni, con affondi sul mondo ittico, portuale e delle materie energetiche, come ad esempio la questione dei giacimenti di gas naturale”.
Alle ore 9,50 relaziona sul tema della tutela del territorio e delle produzioni agricole in Veneto (olivicole e vitivinicole su tutte) Sara Mafficini, avvocato veronese. A seguire il professor Francesco Quaglio tratta, invece, il tema delle trasformazioni idrogeologiche e floro-faunistiche del Mare Adriatico, dei bacini collegati e dei fiumi affluenti, di cui è uno dei massimi esperti, toccando anche i problemi attuali (tra cui granchio blu e specie aliene).
Spiegano, invece, come si è sviluppato e come si può coltivare il dialogo tra le terre e le sponde dell’Adriatico, Eugenio Fusignani, vicesindaco di Ravenna, città di cultura bizantina e con un passato come capitale di un impero, e il professor Egidio Ivetic, con una lectio magistralis su “Il mare Adriatico tra passato e futuro”. Ivetic è il maggior esperto europeo dei mari Adriatico e Mediterraneo, nonché consulente di varie istituzioni europee: con la sua conoscenza illustrerà l’evoluzione dell’Adriatico, le divisioni, le ricomposizioni e il dialogo aperto anche in seno all’Ue. La partecipazione è libera.