(di Flavio Tosi *) Il Gip di Verona, Livia Magri, ha emesso un provvedimento interdittivo contro dodici agenti di polizia della Questura di Verona indagati e sospesi per un anno dal servizio.
Quello del Gip è un provvedimento immotivato, ideologico e che calpesta il diritto, poiché gli agenti, come qualunque cittadino, secondo la Costituzione italiana sono innocenti fino al terzo grado di giudizio (e per me sono innocenti in assoluto e i processi lo accerteranno), mentre il Gip li considera già colpevoli quando invece sono ancora semplici indagati e l’eventuale processo non è ancora iniziato.
Inoltre, è un provvedimento finanche inutile e tardivo, giunto a più di quattro mesi dall’avvio delle indagini, quando non sussiste più alcun pericolo di ‘reiterazione criminosa’. Infatti, in attesa delle indagini, era stata la stessa Questura a togliere dalla strada in via cautelativa i poliziotti, dirottandoli negli uffici amministrativi.
Flavio Tosi, il giudice ha esposto i poliziotti a possibili ritorsioni
Gli agenti interessati sono venuti a sapere delle misure cautelari dai giornali, a loro non è stato notificato nulla. È un’usanza barbara. Come è molto giacobino aver menzionato i poliziotti con nome e cognome: sono servitori dello Stato innocenti fino a sentenza definitiva, eppure vengono dati in pasto all’opinione pubblica, col rischio anche di subire eventuali ritorsioni dal momento che sono stati dipinti come mostri, che, ripeto, non sono.
Le 269 pagine del Gip poi rischiano anche di creare un pericoloso precedente. Qui si dipingono i poliziotti come carnefici che si sono scagliati contro delle povere vittime deboli e innocenti. Una disamina ideologica e fuori dalla realtà. Sappiamo invece che poliziotti, carabinieri e tutte le forze dell’ordine ogni giorno e ogni notte, sulla strada, hanno a che fare con la parte peggiore della società, delinquenti, criminali, spacciatori, persone pericolose e violente che non hanno nulla da perdere, spesso pesantemente alterate da droghe e alcol e che non di rado sputano, minacciano, alzano le mani contro le forze dell’ordine.
Adesso qualunque servitore dello Stato avrà perfino paura a caricare in auto uno di questi soggetti, per timore poi di essere indagato con chissà quale accusa. E’ un mondo al rovescio quello che difende i delinquenti e indebolisce i tutori della legge.
I dodici agenti sottoposti a interdizione pur innocenti subiscono anche un danno economico, ora guadagneranno 800 euro al mese, ditemi come fanno a campare con le loro famiglie?.
Auspico che “ci sia davvero un giudice a Berlino“, i poliziotti adesso si rivolgeranno al riesame e spero che sia fatta giustizia e che gli agenti possano tornare a lavorare. Mi appello al neo-procuratore capo di Verona Raffaele Tito: mi auguro che possa fare luce sull’ideologizzazione e sul pregiudizio politico di alcuni suoi magistrati. Serve un giro di vite.
(* Deputato di Forza Italia)