(di Matilde Anghinoni) Potenziamento del braccialetto elettronico, reato in flagranza differita e allargamento della definizione di violenza domestica. Queste alcune delle variazioni in tema violenza sulle donne contenute nel ddl approvato all’unanimità alla Camera. Il disegno di legge è stato presentato questa mattina al Liston 12 dagli esponenti di Fratelli d’Italia: onorevole Ciro Maschio, relatore in Commissione, senatore Matteo Gelmetti e onorevole Marco Padovani. “Ci aspettiamo che venga approvato anche al Senato entro il 25 novembre”, spiega Maschio. 

Le principali novità per prevenire la violenza sulle donne

Si punta sulla prevenzione in modo tale da evitare che i “reati spia” possano trasformarsi in tragedie. Per questo motivo, tra le novità anche l’estensione le tipologie di reato per le quali il questore può fare ammonimento

Ammonimenti, braccialetti elettronici, distanza minima di avvicinamento a 500 metri e altri diventano parte degli indicatori di violenza di genere. Per quanto riguarda i braccialetti elettronici, rimane la necessità del consenso dell’interessato ma, in caso di manomissione, la misura preventiva passa da due a tre anni e la durata della sorveglianza speciale sarà di quattro anni. In più, il controllo elettronico non sarà più determinato in base alla disponibilità dei dispositivi ma secondo verifica di fattibilità tecnica.

Viene introdotto anche un nuovo elemento: l’arresto in fragranza differita. Il ddl prevede che, nel momento in cui vengano presentati video, foto o registrazioni, il reato viene considerato in fragranza e l’arresto deve essere eseguito non oltre il tempo necessario all’identificazione della persona (48 ore al massimo). 

Inoltre, per quanto riguarda la violazione dell’allontanamento della casa familiare del divieto di avvicinamento a determinati luoghi frequentati dalla vittima, il carcere aumenta di sei mesi raggiungendo quota tre anni e mezzo. 

Altra importante introduzione riguarda la definizione della violenza domestica che include anche la violenza assistita, ovvero quella perpetuata nei confronti del minore obbligato ad assistere a violenza domestica. 

La Conferenza Stampa e i futuri incontri formativi

Presenti alla conferenza Maschio, Gelmetti e Padovani. Assenti, invece, le donne veronesi, per lo meno quelle in vesti di oratrici. Ma Maschio ha tenuto a precisare che “la violenza sulle donne non riguarda solo le donne, riguarda anche gli uomini che devono combatterla al loro fianco”. Rimane il fatto che la presenza femminile, data la rilevanza del tema, non era di secondaria importanza e avrebbe potuto portare un elemento aggiuntivo nella battaglia contro la violenza, appunto, sul il genere femminile. 

“Si tratta di un problema strutturale sottolineato anche dal procuratore che, nell’elenco delle emergenze principali di Verona, ha inserito anche la violenza domestica”, ha proseguito Maschio. “La situazione giuridica e preventiva non era sufficiente, quindi il Governo ha integrato un pacchetto a sostegno e prevenzione in tema violenza di genere. Inoltre, a partire da oggi organizzeremo una serie di incontri formativi per fare capire agli uomini violenti che la presa si stringe e alle donne che non sono sole e che lo Stato è con loro”. 

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Da sx a dx: Matteo Gelmetti, Ciro Maschio e Marco Padovani