“La complessità delle sfide ci spinge ad andare oltre all’erogazione di risorse economiche per diventare quel motore di sviluppo di cui i territori hanno bisogno”. Con queste parole e una precisa indicazione della strada intrapresa il presidente di Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco ha varato il documento di programmazione per il 2024, che ha assegnato risorse per 25 milioni (in aumento del 25% sulla somma stanziata per quest’anno) a progetti dedicati ad ambiente, giovani e comunità.
Migliorare il presente per costruire un nuovo futuro, fondato quindi sulla difesa dell’ambiente, sulla valorizzazione dei giovani e sulla creazione di comunità coese e inclusive. Sono i cardini sui quali ruota la visione della Fondazione contenuta nel documento di programmazione annuale approvato dal Consiglio generale. Le risorse a disposizione per il 2024 – pari appunto a circa 25 milioni (+25% sul 2023) sono destinate a sostenere lo sviluppo dei territori di Verona, Vicenza, Belluno, Ancona e Mantova attraverso una serie di bandi e iniziative dirette.
“In uno scenario dominato da divisioni, incertezze e scarsa lungimiranza, vogliamo scommettere sulla crescita sociale, economica e culturale delle nostre province, provando a dare forma a un nuovo futuro”, ha commentato Mazzucco. “Il documento traccia una rotta chiara per lo sviluppo dei territori, in linea con gli obiettivi strategici che dal 2020 orientano la nostra azione, attraverso interventi concreti ed efficaci. La strada intrapresa è quella giusta: lo testimonia anche l’incremento delle risorse disponibili, frutto di una progressiva riduzione della concentrazione di rischio su singole posizioni”.
Secondo il piano circa 20,4 milioni (l’81,6% del totale) saranno destinati a iniziative direttamente collegate ai tre obiettivi strategici. Ai progetti pluriennali e ricorrenti (come Fondo repubblica digitale o Fondo povertà educativa minorile) saranno invece dedicati 1,8 milioni (7,2%), mentre 2,8 milioni (11,2%) andranno ad altri stanziamenti per interventi culturali diretti, urgenti iniziative umanitarie, e altre attività.
Da erogatore di risorse a motore di sviluppo. Dal documento emerge il ruolo sempre più dinamico interpretato in questi anni dalla Fondazione. “La complessità delle sfide che abbiamo di fronte ci spinge ad andare oltre l’erogazione di risorse economiche. Per generare un cambiamento positivo e duraturo nel tempo siamo chiamati ad affiancare i nostri territori nello sviluppo di nuove competenze, nella creazione di alleanze e reti, nella condivisione di esperienze e buone pratiche. Solo in questo modo potremo diventare quel motore di sviluppo sostenibile di cui hanno bisogno”.
Questi principi trovano piena attuazione nell’azione emblematica Costruire futuro 2022, trasversale ai tre obiettivi strategici. Grazie ai 2 milioni messi a disposizione per il 2024 le 16 agende strategiche – sviluppate nel corso degli ultimi mesi da partenariati pubblico-privati – entreranno ora in una prima fase esecutiva, che porterà alla progressiva realizzazione di alcuni interventi chiave. Attraverso questo tipo di iniziative la Fondazione offre non solo fondi ma anche competenze tecniche, manageriali e gestionali in grado di rafforzare la preparazione di enti e territori. Si tratta di azioni di medio-lungo periodo, quindi, destinate a lasciare un segno nello sviluppo futuro delle comunità.
Dietro ambiente e crisi climatica l’opportunità di rigenerare i territori
Centrale, nella visione di Fondazione, anche il valore della progettazione condivisa. Le attività contenute nel documento mirano infatti a creare convergenze su temi economico-sociali e sinergie tra i diversi attori del territorio. “L’obiettivo è mettere a sistema le energie e le potenzialità racchiuse nelle nostre comunità”, conferma Mazzucco. “Solo in questo modo saremo in grado di elaborare risposte concrete e innovative ai problemi del nostro tempo. Imprese e terzo settore, enti pubblici e cittadini, centri di ricerca e start up sono chiamati a collaborare per raggiungere traguardi condivisi”.
Per ottenere questi risultati è essenziale partire dall’analisi e dall’approfondimento strutturato dei temi, in dialogo con i territori. Anche nel 2024 Fondazione lancerà una serie di azioni preliminari di progettazione, utili a comprendere i bisogni delle comunità, per poi ragionare sulle possibili soluzioni. Un esempio, in questo senso, arriva dall’iniziativa Territori attrattivi per giovani talenti. Di fronte ai tanti giovani che decidono di lasciare le province di origine e trasferirsi altrove si è deciso così di sostenere un approfondito lavoro di studio con un budget di 300 mila euro. L’obiettivo è valutare la capacità attrattiva dei territori e le buone pratiche locali e internazionali usate per contrastare il fenomeno. Sulla base dei dati ottenuti saranno quindi avviati progetti pilota e sperimentazioni mirate.
Gli obiettivi strategici che danno forma al futuro. Gran parte delle risorse messe a disposizione per il 2024 sosterrà bandi e iniziative direttamente collegati ai tre obiettivi strategici della Fondazione, a partire dalla difesa dell’ambiente. La crisi climatica continua a rimanere una delle principali sfide per il futuro del Paese. Dietro i cambiamenti in atto si nasconde però una preziosa opportunità: riprogettare lo sviluppo dei territori. Verde urbano, soluzioni basate sulla natura, educazione ambientale sono alcuni dei capisaldi attorno ai quali ruota la costruzione di città più sostenibili e a misura d’uomo.
“Nel 2024 destineremo al primo obiettivo strategico oltre 5,2 milioni”, spiega il direttore generale Filippo Manfredi. “Dopo il successo ottenuto in questi anni proporremo nuove edizioni dei bandi Capitale naturale e Format, quest’ultimo con un focus specifico sull’economia circolare”. Accanto a queste iniziative continuerà il sostegno all’innovazione del settore agroalimentare attraverso il Verona Agrifood Innovation Hub e la partnership con l’associazione Filiera Futura.
Valorizzazione del capitale umano e ricerca scientifica sempre in primo piano
Alla valorizzazione del capitale umano verranno invece dedicati 6,7 milioni. “Buona parte di queste risorse andrà ad azioni rivolte ai giovani. Vogliamo aiutare le nuove generazioni a giocare un ruolo da protagoniste, lavorando su percorsi di crescita che favoriscano l’inserimento professionale e rendano i territori sempre più attrattivi e ricchi di opportunità. Bandi come Direzione giovani e Giovani in movimento“, aggiunge Manfredi, “sono destinati a generare un cambiamento nella vita dei ragazzi coinvolti, con benefici per tutta la comunità”.
Ampio spazio verrà anche dato alla ricerca scientifica e all’innovazione: “Siamo convinti che lo sviluppo nasca dalla contaminazione di idee, dall’incontro tra saperi, dalla condivisione di esperienze. Ecco perché continuiamo a promuovere la collaborazione tra università e aziende, come nel caso del bando Ricerca e sviluppo, e tra imprese sociali e PMI, come testimonia il programma Foundation Open Factory. Ma anche studenti degli ITS e aziende saranno chiamati a lavorare insieme attraverso una nuova edizione del programma Upskill”.
Al terzo obiettivo strategico, legato alla costruzione di comunità inclusive e coese, saranno infine assegnati 5,9 milioni. “In questo caso abbiamo deciso di concentrare le risorse su due bandi chiave. Il primo è Laboratori di comunità. Raccogliendo le esperienze di iniziative passate vogliamo aiutare i territori a ideare risposte originali ed efficaci per le principali sfide di sviluppo locale, per migliorare nel complesso la qualità della vita. Non ci limitiamo a erogare risorse, ma attiviamo percorsi di sviluppo delle competenze e di affiancamento. Con il bando Welfare generativo puntiamo invece a intercettare le situazioni emergenti di disagio e di povertà per cercare insieme nuove soluzioni”, conclude Manfredi. “Vogliamo stimolare progetti che vadano oltre l’assistenzialismo e siano in grado di generare nuova economia sociale attraverso un approccio imprenditoriale”.