Il fossile di un pesce vissuto 50 milioni di anni fa è stato dedicato al presidente del Veneto, Luca Zaia. Il reperto riguarda un pesce finora sconosciuto alla scienza trovato nella ‘Pesciara’ di Bolca, in Val d’Alpone. L’annuncio è stato dato ieri a Venezia dal stesso Zaia, presente il geologo Roberto Zorzin che ha spiegato:
“Nel 2022 abbiamo effettuato uno scavo sul monte Postale in Val d’alpine, a poche centinaia di metri dalla Pesciara di Bolca, e abbiamo trovato un reperto particolare, il fossile di un pesciolino non perfettamente conservato, che subito, a colpo d’occhio, appariva nuovo alla scienza.
Ho fatto una fotografia e l’ho inviata a Mosca al massimo specialista a livello mondiale per i pesci di Bolca. La nuova specie è stata dedicata a Luca Zaia, e si chiama ‘Zaiaichthys postalensis’”. Se in futuro venissero trovato degli altri fossili di pesce della stessa famiglia verranno classificati con il nome di ‘Zaiaichtys’, seguito da quello del luogo dove sono stati ritrovati.
Con l’occasione il governatore ha ricordato la candidatura della Val D’Alpone, conosciuta soprattutto per i siti di pesci fossili, come patrimonio Unesco dell’Umanità di nello scorso febbraio è stata inviata al Ministero dell’Ambiente la prima bozza del dossier necessario alla domanda di riconoscimento che, dopo la valutazione del ministero verrà inviato a Parigi per approvazione da parte del Comitato del Patrimonio mondiale dell’Unesco.
Un altra istanza, il cui iter è in una fase molto più avanzata, che proviene dal territorio veronese è quella affinché il processo di appassimento delle uve destinate al vino Amarone venga dichiarata ‘patrimonio immateriale dell’umanità’.