(di Bulldog) Spagna: a dar retta a giornali e televisioni italiani, a Madrid i progressisti hanno fermato l’onda sovranista. Il congresso europeo dei socialisti, che si tiene oggi a Malaga, celebra la vittoria di Pedro Sanchez che è riuscito a fermare la deriva di destra a meno di 250 giorni dal voto europeo. Musica per le orecchie di PD e 5Stelle che debbono trovare una linea di azione per fermare, prima della scadenza naturale, il governo di Giorgia Meloni.

Ci sta, ci mancherebbe. Ma se evitassimo le bugie forse l’assalto a Palazzo Chigi funzionerebbe meglio. Perchè quello che è successo a Madrid non è stata una vittoria “europeista e progressista” contro i sovranismi, ma la vittoria dei peggiori sovranismi europei.

Sanchez, pur di restare alla Moncloa, ha trattato con movimenti politici che sono la continuità col terrorismo basco dell’ETA e coi secessionisti della Catalogna. E con questi ultimi ha trattato in territorio straniero dato che in Spagna sono inseguiti da mandati di cattura firmati da giudici indipendenti dal potere esecutivo. Il governo in pectore ha trattato con ricercati di giustizia, insomma l’equivalente iberico dell’accordo stato-mafia.

manifestacion madrid sanchez

Ai nazionalisti baschi, Sanchez ha promesso che potranno gestire il sistema pensionistico e sociale e riscuotere la nuova tassa europea sulle imprese. Il governo regionale basco potrà elargire pensioni, incassare i contributi da lavoratori e imprese, e “pagare” indennità sociali che finiranno, con buona probabilità, a sostenere economicamente i militanti più radicali. Il sistema pensionistico basco è in deficit nei confronti della cassa pensionistica nazionale di 4 miliardi€ l’anno.

Ai catalani, Sanchez – oltre all’amnistia per i reati di sedizione e di uso improprio dei fondi pubblici (ma non verranno amnistiati i rappresentanti delle forze dell’ordine denunciati per l’esercizio delle loro funzioni durante la repressione del “proces”, il finto referendum indipendentista) – ha promesso ancora di più: 100 miliardi€ distribuiti in vari dossier.

Insomma, la cassa dei sovranisti sarà piena di euro sottratti ai contribuenti spagnoli non baschi, non catalani.

Sovranisti, vanno bene quando salvano le poltrone “rosse”

Sì, ma a noi che ce frega? Poco nulla, ovviamente. Però questa è la politica europea e questa è la sinistra europea. Che concede a Vitoria e Barcellona molto di più di quanto non sia disposta a concedere a Milano, Venezia e in tutte quelle regioni italiane a statuto ordinario che chiedono – senza mettere bombe, senza realizzare referendum per l’indipendenza, senza portar via la cassa comune per fini locali – una maggiore assunzione di responsabilità.

Pedro Sanchez inguaia Elly Schlein sull'autonomia
Pedro Sanchez scavalca a sinistra Elly Schlein

L’autonomia viene negata in Italia, ma foraggiata – ai limiti della rottura dell’unità nazionale e iniziando a dare la caccia agli oppositori politici (ricorda un po’ gli anni immediatamente precedenti la guerra civile…) – nel resto d’Europa. In realtà assai simile alla nostra. Quindi, in estrema sintesi, ci sono sovranisti e sovranisti. L’importante per la sinistra europea è mantenere il potere. Costi quel che costi. Anche tagliando le gambe delle stesse poltrone su cui siedono oggi.

Uno spettacolo desolante e una menzogna galattica verso gli elettori. Tanto spagnoli che italiani. (credits foto: ABC.es)