(di Bulldog) A me la stella di Natale faceva schifo in acciaio, figurarsi con le luci al led. Ma un cagnaccio di Natale capisce poco. Capisco di più però che questa volta – anche questa volta vien da dire – l’agenda dell’amministrazione “progre” di Verona l’hanno dettata le opposizioni di centrodestra.
Tutto questo casino è frutto di una polemica nata dal solito detto/non detto di questa amministrazione. Mi ricorda traforo e gronda: si decide in agosto, si sta zitti per mesi e poi si rincorrono le opposizioni che (facendo il loro mestiere) usano la grancassa in maniera assai più efficace dei balbettii di Palazzo Barbieri. Che la stella non fosse utilizzabile era cosa nota da tempo e a tantissime persone. Cosa ci voleva a dirlo per tempo? Si mette a posto, si vede come montarla e smontarla senza distruggere l’Arena, e poi si ripropone in pompa magna l’anno successivo facendola diventare “il” momento del Natale 2024.
Anche perché siamo così sicuri che i turisti vengano a Verona per la stella in acciaio che sbuca dall’Anfiteatro? Anche qui, Palazzo Barbieri non riesce a liberarsi dal ricattino delle lobby più o meno grandi e reali della città. Quelle stesse lobby che hanno combattuto contro il centro storico pedonale, contro la tramvia (coi soldi già in cassa), che oggi si lamentano della congestione del traffico e che non hanno mai cacciato un quattrino – ad esempio – quando l’Arena (intesa come ente che fa spettacoli nell’anfiteatro, nelle sue molteplici forme societarie) aveva bisogno di aiuto. Dei veri specialisti del chiagni e fotti che Mario Merola avrebbe tanto voluto nella sua compagnia melodica.
E’ chiaro che davanti ad un’amministrazione che balbetta anche i “lobbisti della pearà” sembrano dei giganti. Ed è altrettanto chiaro che non è un bene per la città avere un’amministrazione debole, che si perde in stronzate come la stella di Natale e, quel che è peggio, spreca quasi 140mila€ per una installazione con luci Led che, oltretutto, è pure brutta.
Con 140mila € dei veronesi, caro Sindaco, poteva portare un piccolo aiuto a qualche migliaio di bambini che oggi sono sotto le bombe e che senz’altro avrebbero gradito un gesto di umana partecipazione al loro dramma.
Ma vuoi mettere aver salvato il rito della stella? La domanda conseguente è: c’è qualcuno che protegge il sindaco? Che lo mette al riparo da questi errori che minano la credibilità dell’istituzione e il suo futuro politico?