L’antibioticoresistenza è una delle principali minacce per l’umanità. Il rischio che l’inefficacia degli antibiotici nei confronti dei batteri responsabili di molte malattie ci riporti indietro di un secolo è grande. Alla base c’è l’uso eccessivo e improprio di antibiotici in ambito umano, veterinario e zootecnico. Questo l’allarme rilanciato dal ministro della Salute, Orazio Schillaci che ieri ha aperto a Roma il Convegno per la Giornata Europea e Settimana Mondiale per l’uso prudente degli antibiotici. A causa dell’antibioticoresistenza in Europa ogni anno muoiono 35 mila persone, di cui un terzo in Italia. Secondo l’ Aifa nel 2022 c’è stato un aumento dell’uso degli antibiotici del 24%. 

Antibioticoresistenza. Un pericolo

“Nel 2022 – ha detto il Ministro- 3 persone su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con livelli d’uso più elevati nei bambini fino a 4 anni di età e nelle persone con più di 75 anni. Questo fa capire quanto sia urgente promuovere un uso appropriato degli antibiotici, facendo leva sulla corretta informazione, sulla responsabilità individuale e sul miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva”.

“L’Ocse – ha continuato il ministro- ha stimato che, se le attuali tendenze non cambieranno, nei Paesi del G7, fra il 2015 e il 2050, il trattamento delle infezioni resistenti si sarà tradotto in media in una spesa straordinaria, ogni anno, di circa 7 milioni di giorni di degenza ospedaliera in più e l’Italia contribuirà a questo calcolo con circa 1,3 milioni di giorni di degenza ospedaliera in più ogni anno”.

Antibioticoresistenza. L’allarme del Ministro della salute

“Sempre secondo l’Ocse, in assenza di nuove politiche di sanità pubblica, nell’Ue nel 2035 una infezione su tre sarà resistente agli antibiotici”. Sorveglianza,  prevenzione delle infezioni e l’uso corretto degli antibiotici sono alla base Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 organizzato dal Ministero della Salute. “Fattore irrinunciabile- ha concluso Schillaci- è poi una formazione adeguata degli operatori sanitari.”