Pareggio per 2-2 al Bentegodi dell’Hellas con il Lecce. Ma doveva vincere. I pugliesi sono degli avversari diretti nella corsa per la salvezza. Per modo di dire, perché adesso si trova in classifica con un vantaggio di 6 punti sul Verona che ne ha appena 9, penultimo, con un punto in più della Salernitana fanalino di coda ed uno in meno rispetto all’Empoli e al Cagliari.
I 3 punti erano necessari come l’aria. Invece la squadra di Baroni è riuscita ad ottenere solo un misero pareggio, realizzato sempre in rincorsa degli ospiti che sono passati in vantaggio alla mezz’ora grazie ad un errore di Hien. L’1-1 è stato raggiunto al 41° da Nognge, attivato da un passaggio di Djuric che aveva approfittato di un errore della difesa leccese.
Al 69° il Lecce passa in vantaggio grazie ad una deviazione in rete di Lazovic ed il pareggio arriva con un colpo di testa di Djuric al 77°.
E’ stata una partita a due facce. Nel primo tempo s’è visto il solito Verona delle ultime sconfitte, privo di energia, senza una minima idea di gioco, con i soliti errori anche banali, mancanza d’intesa e incapacità di offendere.
Nel secondo tempo invece la squadra è scesa in campo con più energia ed ha attaccato con determinazione. La gara è stata decisa da episodi ed entrambe le squadre sono state salvate da grandi parate dei due portieri.
Nel complesso, a parte qualche sprazzo di luce nella seconda parte, i ragazzi di Baroni hanno deluso ancora una volta perché nel calcio, come in qualunque sport, quel che conta è il risultato. E un pareggio in casa, giocando solo 45 minuti, è davvero misera cosa. Misera come la posizione in classifica. Difficile scegliere il migliore in campo ma, in base alla logica del ‘in regno caecorum, monoculus rex’ questi è l’argentino Bruno Amione.