Sport estremo come misura della forza della mente sul corpo. Lo avevamo incontrato in primavera per farci raccontare la passione che lo spinge a tuffarsi in acqua e nuotare per quasi quattro chilometri, e subito dopo, ancora mezzo bagnato, salire in sella e pedalare per altri 180 e alla fine, per completare la giornata, correre i 42 chilometri della maratona. E non una volta, neanche due o tre, ma cinque o dieci volte. Perché Giampaolo “Papo” Bendinelli non è uno che lascia le cose a metà.
Veronese di sessant’anni, portati con leggerezza e disinvoltura proprio quando uno dovrebbe cominciare a preoccuparsi dei primi scricchiolii alle ginocchia, di professione fa il panettiere, non sta mai fermo e infatti indossa il costume da supereroe trasformandosi in un Ultraironman. Uno che secondo le conclusioni degli stessi medici del CNR che lo hanno seguito per “misurarlo” con crescente sorpresa, dovrebbe essere morto di usura da un pezzo, come dice raccontando il loro stupore.
Obiettivi personali ma anche medici e fisiologici nello sport estremo
Invece è ancora qui, a nuotare-pedalare-correre continuando non a portare a casa degli allori, ma una soddisfazione e dei sorrisi felici da bambino che lo rendono ancor più simpatico. Traguardi sì personali, ma – non lo dice, eppure potrebbe vantarsene – anche medici, fisiologici, scientifici. Ci mostra insomma come un approccio rilassato alle fatiche sportive, vita sana e obiettivi sfidanti ma non necessariamente estremi ci possano portare più “in là” di quanto normalmente sarebbe ipotizzabile. Il triathlon è già una disciplina molto impegnativa, ma per entrare nell’olimpo degli “Ultra” serve ben altro: provate a scoprire di cosa si tratta a questo link… e cercate anche quante citazioni ci sono del “nostro” Bendinelli.
In aprile aveva cercato di rispondere alla nostra incredulità minimizzando lo sforzo: “Il segreto è darsi dei traguardi”. Di sicuro – muscoli, fiato e articolazioni a parte – sono stati la determinazione e la volontà di andare a vedere i propri limiti e provare a superarli a farlo salire sul podio di Coppa del Mondo e portare a termine negli anni un numero impressionante di imprese incredibili, come aveva raccontato a L’Adige (il suo palmares a questo link).
Basta un solo dato, che avevamo ricostruito in occasione del Deca Ironman nel quale si era distinto in Svizzera nel 2019. Stiamo parlando di una prova che definire estrema è poco: era composta da 38 chilometri di nuoto, la distanza che separa Peschiera da Malcesine, seguiti da 1800 chilometri da percorrere in bicicletta (come pedalare dai Portoni della Bra a Istanbul), e infine 422 chilometri di corsa, una sgambatina da sotto il Balcone di Giulietta fino a Marienplatz a Monaco di Baviera. Tutto di seguito.
Dieci anni dopo è tornato sul podio al triplo ironman nella Valle del Reno
A sentirlo parlare non ci sono difficolta ambientali, climatiche o fisiche: le prove si possono superare se la tenacia e l’impegno danno una mano alla resilienza e fanno da stimolo per migliorare la performance, meglio ancora se non è questa il tuo vero obiettivo. Un insegnamento che vale già una medaglia, se si riesce a portarlo dallo sport alla vita: e Bendinelli non a caso corre accanto ai piccoli pazienti dell’Abeo (Associazione Bambino Emopatico Oncologico Abeo) di Verona, testimoniando l’impegno di sostenere chi corre quotidianamente la sua maratona per la vita.
Di tutto questo “Papo” Bendinelli tornerà a parlare dialogando con Stefano Tenedini, direttore de L’Adige, domani sera martedì 28 novembre alle 20.45 al Centro Polifunzionale di Ponte Crencano, in Via Quinzano 24 a Verona. Sarà una conferenza a ingresso libero, intitolata “La mente come limite”, che si annuncia appassionante e molto ricca di stimoli. La serata è organizzata dal Lions Club Verona Arena, dal Limes Club Verona e dall’Associazione Abeo.
C’è interesse anche per il racconto della sua ultima sfida (per adesso) di fine agosto nella Valle del Reno, dove dieci anni dopo si è cimentato nuovamente in un triplo Ironman. Voleva come sempre sfidare sé stesso: ci è riuscito? Che domande, certo che sì. E ha abbassato il record personale, arrivando sul podio.