A Stefania Zivelonghi, assessora alla Sicurezza del Comune , non è andato giù il 57°posto assegnato a Verona dalla classifica de Il Sole 24 Ore e contesta i criteri con i quali viene compilata. E risponde agli attacchi dell’opposizione che mette in evidenza il come il senso di insicurezza diffuso fra i cittadini sia confermato dalla graduatoria dell’autorevole quotidiano e economico.
“L’indice di criminalità, – precisa Zivelonghi- che è pari a 3.670, rappresenta il numero di reati denunciati ogni 100 mila abitanti, ma non tiene minimamente conto della presenza dei turisti che ogni anni arrivano a Verona, aggiungendosi ai residenti. I dati resi noti proprio ieri dalla Camera di Commercio hanno accertato 3 milioni e mezzo di persone che da gennaio a settembre 2023 hanno soggiornato nelle strutture alberghiere cittadine, un dato che non tiene conto delle presenze non tracciate come chi arriva in città in giornata per eventi, mostre e fiere. Ecco dunque che rapportare il dato al numero dei residenti è necessariamente e fisiologicamente parziale e scarsamente rappresentativo”.
“Altra considerazione è che il dato del posizionamento è a livello provinciale, quindi se vogliamo fare un discorso limitato al Comune di Verona bisognerebbe sapere quanto il Comune pesa rispetto alla numerosità dei reati della provincia di Verona. E il peso è del 43,6%, un dato che va acquisito nella misura in cui si voglia effettivamente guardare e leggere i dati, interpretarli e capirli piuttosto che farne la base per i soliti slogan a cui ci stiamo abituando”.