Niente sottopasso fra S.Lucia e Stadio con i 14 miioni di Rfi – Rete Ferroviaria Italiana- per le opere compensative a fronte della costruzione delle opere per la Tav. il Comune ha deciso di destinarli ad altro. Alla firma della convenzione per la costruzione delle opere riguardanti la Tav, Rai verserà al Comune una prima tranches di 474.000 dei 7.370.000 riguardanti il nodo di Verona Ovest.
Rfi. Opere compensative
Le opere compensative individuate dall’Amministrazione comunale interessano tutti i quartieri coinvolti dal disagio determinato dai lavori dell’Alta Velocità, con un’equa distribuzione degli interventi. Il documento passa ora all’esame del Consiglio comunale.
Gli interventi riguarderanno: il riordino viabilità nodo di Porta Vescovo; la rotatoria tra il tronco T4-T9 – viale Cardinale – via Dal Cero – piazzale XXV Aprile – via Camuzzoni; la pista ciclo-pedonale Borgo Roma – Basso Aquar – Ponte Aleardi; la pista ciclo-pedonale via Legnago – via dell’industria – via Dalla Chiesa; la rotatorie via Albere Nord e via Albere Sud. Inoltre, lo studio di fattibilità estensione trasporto pubblico di massa; le opere di completamento ciclopedonale e riordino viabilistico della stazione di Porta Vescovo; la rotatoria all’ingresso con il quartiere Porto San Pancrazio, in via Dal Vino e via Ligabò; i percorsi ciclabili tra piazza Bra – Stazione – quartiere Stadio.
Niente sottopasso
L’amministrazione Sboarina aveva invece deciso di destinare i 14.820.000 euro per le opere compensative per il sottopasso ferroviario tra stradone Santa Lucia e via delle Coste, al centro dello scalo ferroviario, futuro Parco Urbano di Verona Porta Nuova, denominato Central Park. Lo scopo era di risolvere una volta per tutte l’ingorgo nella strettoia determinata dai sottopassi ferroviari nel percorso fra lo Stadio e S.Lucia. L’amministrazione Tommasi aveva già annunciato di rinunciare all’opera per fare altro.
Adesso viene la conferma ufficiale dalla vicesindaca Barbara Bissoli.
“ La decisione è quella di concentrarsi sugli obiettivi del Pums di breve/medio periodo che prediligono la realizzazione di ciclo pedonali per aumentare la mobilità in bicicletta del 4% al fronte di una diminuzione dell’equivalente percentuale di mobilità con autovetture private. Per determinare un tale risultato bisogna inoltre intervenire per il miglioramento dell’efficacia del trasporto pubblico nonché la realizzazione di nuove infrastrutture stradali”.