“L’unica cosa di stellare in questa storia, è la assurda cifra: 170 mila euro. Più che una stella di acciaio, sembra il conto di una missione lunare”
Così il consigliere regionale Filippo Rigo commenta l’inaugurazione prevista per questa sera alle 19.30 della stella in piazza Bra.
“Uno sperpero inutile e vergognoso, considerando anche la situazione economica e finanziaria nella quale migliaia di veronesi, purtroppo, si ritrovano. Il Sindaco Tommasi sotto l’albero dei veronesi metterà quindi un pacco, e pure salato”.
“Restare in silenzio di fronte a questa vergogna non si può. – dice Rigo – Sarà mia cura verificare i costi effettivi sostenuti dal comune di Verona e nel caso presentare un esposto alla Corte dei Conti. I soldi dei veronesi e la dignità della nostra città, conosciuta in tutto il mondo, meritano rispetto” conclude l’esponente regionale dalla Lega.
“Prima la stella era sequestrata. Poi la responsabilità pareva essere della Soprintendenza, che ha velocemente smentito. Da ultimo, era troppo danneggiata per essere posizionata. E’ il teatro dell’assurdo”- commenta invece il capogruppo della Lega, Nicolò Zavarise.
“Una scusa dietro l’altra che dimostra l’assoluto disinteresse e l’incapacità di questa giunta, preoccupata dei colori di questa stella ma capace di vietare la bandiera tricolore per gli alpini in Arena”.
Duro il commento di Marco Padovani, deputato di FdI. “Tralasciando la spesa pubblica sostenuta dall’amministrazione per questo gioco di luci, e tralasciando il gusto, che ritengo sia del tutto personale, non possiamo non notare la politica che questo sindaco sta mettendo in atto. La direzione è una sola e chiara, c’è una precisa volontà di scavalcare le nostre tradizioni. Le tradizioni con le quali siamo diventati grandi.”
E, ricorda Padovani, che l’amministrazione Tommasi ha vietato il “brusa la vecia” l’anno scorso, poi la non concessione agli alpini per la festa in occasione del centenario del corpo e infine la Stella in Bra.
“Ci tengo solamente a ricordare al sindaco Tommasi – conclude Padovani- che per avere lungimiranza è necessario e indispensabile ricordare chi siamo e da dove veniamo”.