Nella gestione dei traumi, il Veneto ha una consolidata esperienza di gestione multidisciplinare e in rete che poggia sui 5 Centri di Alta specializzazione. Ed è per fare il punto sulle buone pratiche organizzative, condividendo le linee guida nazionali ed internazionali dei Trauma Center, anche in vista delle Olimpiadi invernali del 2026, che oggi a Cortina, nel centro polifunzionale “Alexander Girardi”, è stato organizzato il convegno “La traumatologia in montagna”, presieduto da Massimo Corain direttore della UOC di Chirurgia della Mano della AOUI di Verona e da Ferdinando Da Rin, ortopedico ex direttore dell’ospedale di Cortina. Direttore scientifico dell’evento Alberto Garofano, UOC Chirurgia della Mano, Aoui Verona.
I 5 centri di alta specializzazione del Veneto sono gli ospedali di Treviso, Mestre, Padova, Vicenza e Verona, insieme ai centri di primo livello formano la Rete salvavita a cui il Suem 118 smista i politraumi, gestiti su base specialistica. Le emergenze-urgenze della mano, ad esempio, vengono prese in carico a Verona dall’Uoc Chirurgia della mano che è Centro hub regionale e Centro Europeo Traumatologico (Hand Trauma Center).
Ma oltre all’aggiornamento su questi temi e sulla traumatologia complessa in montagna, nella giornata è stata anche illustrata l’esperienza di luglio e agosto della base di elisoccorso a Cortina, un servizio di emergenza aggiuntivo per raggiungere più facilmente il Centro trauma più vicino alla montagna che è l’ospedale di Treviso.
L’evento, accreditato in Regione, è stato patrocinato dall’Università di Verona, dalle società scientifiche ortopediche regionali e vi hanno partecipato tutte quelle figure professionali che intervengono nella gestione e centralizzazione del trauma in montagna.