A inizio anno l’Ospedale Pederzoli era salito alla ribalta delle cronache per essere stato il primo ospedale ad accogliere la prima nascita in Veneto del 2023.
Ora, a pochi giorni da Natale, il presidio ospedaliero di Peschiera del Garda celebra il raggiungimento dei mille parti avvenuti nell’anno in corso, grazie alla professionalità dell’equipe del reparto di Ostetricia e Ginecologia coordinato dal dottor Antonino Lo Re.
I numeri sono ovviamente destinati a crescere ulteriormente da qui al 31 dicembre 2023.
Un motivo di soddisfazione e orgoglio per tutta la struttura e al contempo l’ennesima conferma che Ospedale Pederzoli è una realtà sanitaria all’avanguardia e un punto di riferimento del territorio.
Quello di Peschiera è uno di quegli ospedali privati, accreditati e convenzionati con la Regione, inserito a pieno titolo nella rete ospedaliera veneta del Servizio Sanitario Nazionale. Le prestazioni erogate da queste strutture sono rimborsate dalla Regione in base ad un budget stabilito. Se però i numeri delle prestazioni superano quelli sui quali era stato tarato il budget, come sta avvenendo anche quest’anno, l’erogazione delle prestazioni per il Ssn diventa antieconomico, in quanto produce una perdita. Il che, se non corretto, porterebbe all’insostenibilità del rapporto.
Ma se è vero che all’ospedale Pederzoli nel 2023 ci sono stati mille parti, senza parlare delle decine di migliaia di altre prestazioni, comprese quelle del Pronto Soccorso, si immagini che cosa accadrebbe nella rete regionale, già in difficoltà per le liste d’attesa, se venisse meno la sanità privata accreditata e convenzionata.
E’ proprio di oggi la notizia che la Commissione Bilancio del Senato nell’ambito della legge finanziaria ha aumentato dell’1% il capitolo di spesa per le regioni destinato al budget della sanità privata accreditata e convenzionata. Decisamente insufficiente per far fronte ad una situazione che potrebbe destabilizzare a dano dei cittadini l’intero sistema.